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Salvini a Firenze, scoppia la polemica sullo stadio. La stoccata al sindaco Nardella

Christian Campigli

Sempre insieme, eternamente divisi. I due Matteo, Salvini e Renzi, sono tra gli esponenti politici più contrapposti degli ultimi dieci anni. Due caratteri complicati, leader nati, amati alla follia dal proprio zoccolo duro di elettorato, detestati dalle opposizioni, anche quelle interne ai propri partiti. Tanti i motivi di distanza sul piano programmatico. Ad iniziare da una visione diametralmente opposta della questione migratoria, degli sbarchi e delle soluzioni da adottare per regolarla.

Ieri però Salvini, in visita a Firenze, ha ricalcato (in modo più o meno inconsapevole) una linea tracciata da Renzi la scorsa settimana. Al centro della polemica, che ha mandato su tutte le furie il sindaco Dario Nardella, la ristrutturazione (con i soldi del Pnrr) dello stadio Artemio Franchi. Quello, per intendersi, nel quale gioca la Fiorentina (classificato, a tutti gli effetti, come monumento nazionale). “Mi sembra che i soldi messi a disposizione dal pubblico non siano sufficienti e manchino dei quattrini. Quindi chi ce li mette?” si è chiesto l'attuale Ministro dei Trasporti. Un dubbio, una perplessità che assomiglia tanto ad una bocciatura.

  

Certo, meno netta, a dire il vero, di quella espressa dal leader di Italia Viva. “Sono contrario a fare uno stadio coi soldi del Pnrr, per me è una vergogna. Io amo il calcio, ma la Fiorentina deve fare lo stadio con i soldi del club, sbaglio? Soldi del merchandising, soldi dei diritti televisivi, è così che diventa grande il calcio. Non è che quando c’è un problema si fa l’emendamentino. Bisogna eliminare il potere delle sovrintendenze, creare degli stadi di proprietà, anche più piccoli, merchandising a palla, spazio per vivere la storia dei club. Inoltre, mi è capitato di vedere alcuni capi di governo che sono grandi tifosi delle squadre italiane. L’emiro del Qatar è un tifosissimo della Lazio, perché ha vinto lo scudetto del 2000 e gli feci la maglietta della Lazio quando ero Premier. I grandi leader sono innamorati delle nostre squadre, ma se deve essere fatto con i soldi del Pnrr è sbagliato”.

Parole, quelle di Renzi prima e di Salvini poi, che non sono piaciute affatto al primo cittadino di Firenze. “I soldi ci sono, sono più che sufficienti e andiamo avanti col progetto, che al momento è perfettamente in linea con i tempi”, fanno sapere da Palazzo Vecchio.