centrosinistra a pezzi

Ucraina, piazze divise per la pace: Conte e Letta a Roma. Terzo polo a Milano

La pace in Ucraina divide la politica italiana e in particolare il centrosinistra. Che domani si prepara a una "sfida" a distanza nelle piazze, sui diversi modi di sostenere Kiev e per porre fine al conflitto innescato dall'invasione russa. Decine di migliaia le persone previste nella Capitale per il corteo organizzato da numerose sigle pacifiste, oltre che dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, le Acli e l'Anpi.

Un'iniziativa promossa dalla coalizione 'Europe for Peace' e 'benedetta' anche dalla Cei, alla quale hanno aderito anche diversi partiti e leader politici, a partire dal presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Attesi, inoltre, il segretario del Pd, Enrico Letta, e quello di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. "L'Italia, l'Unione Europea, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l'escalation e raggiungere l'immediato cessate il fuoco", le richieste degli organizzatori che si ritroveranno alle 12 in piazza della Repubblica. I quali chiedono anche di "convocare urgentemente una Conferenza Internazionale per la pace". Concetti che saranno ripresi nella lettera del presidente della conferenza dei vescovi italiani Matteo Zuppi, che sarà letta dal palco allestito in piazza San Giovanni in Laterano, meta finale della marcia.

  

A Milano, sotto le parole d'ordine 'Slava Ukraini', si ritroveranno invece Carlo Calenda e Matteo Renzi. "In piazza per sostenere il popolo ucraino e la sua resistenza, per ribadire che la pace non può essere la resa, perché non c'è pace senza libertà. E la libertà va difesa, senza arrendersi", le motivazioni della manifestazione convocata per le 16 all'Arco della pace dal Terzo polo. All'invito di Calenda - oltre ai big di Azione e Italia Viva - aderiscono anche diverse personalità dem come Pierferdinando Casini e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, insieme a Marco Cappato ed esponenti dei Radicali. Declina l'invito, invece, il sindaco della città, Beppe Sala, al contrario del suo assessore alla Casa, Pierfrancesco Maran.

A Roma "domani ci sarà una grande manifestazione nazionale a cui il Movimento 5 Stelle ha aderito, rispetto a un appello incentrato sulla necessità di un negoziato di pace. Noi parteciperemo senza bandiere, non vogliamo calare alcun cappello politico, ma speriamo che ci sia una grande partecipazione, anche di elettori di centrodestra", spiega il leader M5S, Giuseppe Conte, che oggi in una intervista rimarca il suo no "cieca obbedienza alla Nato" e il "dovere di negoziare con Mosca".

Parole che provocano la reazione di Calenda: "Conte dimentica che noi siamo parte della Nato. E insieme alla Nato decidiamo come agire nei confronti dell'invasore russo. Se la linea della manifestazione di domani a Roma è quella di Conte - tuona l'ex ministro - i democratici dovrebbero disertarla e venire con noi a Milano".

Nella piazza milanese dei 'non equidistanti' arriveranno anche due dei possibili candidati alla presidenza della Regione Lombardia, Carlo Cottarelli e Letizia Moratti. Per quest'ultima la partecipazione all'iniziativa di Calenda e Renzi sarà la prima uscita pubblica dopo le dimissioni dalla giunta lombarda in polemica con il presidente Attilio Fontana e contro le prime decisioni del governo Meloni sul Covid.

La Lega coglie la palla al balzo per attaccarla, diffondendo sui social un fotomontaggio che la raffigura con il simbolo della falce e martello disegnato sulla fronte. "Sarà un palco non partitico - replica tuttavia Calenda -, il fatto che venga Letizia Moratti non significa che ci sia vicinanza verso nessun partito, è un palco per l'Ucraina".