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Elezioni 2022, uno studio svela cosa conta di più per gli elettori tra leader e partito

Conta di più il carisma dei leader o la forza dei partiti? Uno studio realizzato per l'Università Bocconi ha analizzato le motivazioni degli elettori come riporta Antonio Polito sul Corriere della Sera.  

  

Secondo lo studio, per Fratelli d'Italia l'81% dei consensi sarebbe merito della leader, Giorgia Meloni: la gente voterebbe FdI perché c'è lei. Un altro 16,4% dipenderebbe dal cosiddetto "effetto band wagon": così fan tutti. Soltanto il 2,6% invece dipenderebbe dal voto "strutturale", quello dei militanti, basato sull'ideologia del partito o sul radicamento territoriale. Per quanto riguarda il leader di Azione, Carlo Calenda, il 91,9% di consensi che riceverà dovrebbero essere espressi per lui mentre solo lo 0,7% degli elettori lo farebbe invece sulla base dell'ideologia o del partito. Per il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte l'83,6% degli elettori lo premierebbe, mentre il voto strutturale peserebbe solo il 5,1%. Quindi si tratta di "partiti deboli con forti leader". Si capovolge la situazione per Partito democratico e per la Lega, che vedrebbero partiti forti e leader deboli. La qualità della leadership di Enrico Letta sarebbe la motivazione di voto per il 14,2% degli elettori Pd, contro un 74,7% di voto strutturale. Matteo Salvini mobiliterebbe il 17,3% degli elettori della Lega contro un 69,4% di voti che andrebbero invece al partito.