coerenza fatale

M5S, Giuseppe Conte non si rassegna: “Ci hanno buttato fuori da Palazzo”. Ecco perché

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Giuseppe Conte torna a parlare della crisi di governo e delle ore convulse che hanno portato alle dimissioni di Mario Draghi. Il presidente del Movimento 5 Stelle è intervenuto in videocollegamento con l’assemblea del M5S Lombardia, tenutasi a Palazzo Pirelli a Milano, e si è sfogato con i suoi: «Non abbiamo nulla di cui vergognarci, perché dalla legge anticorruzione al reddito di cittadinanza, dal superbonus al taglio dei parlamentari e dei privilegi abbiamo realizzato tutti i nostri impegni. E questa è la ragione per cui oggi ci buttano fuori dal Palazzo. Lo avete visto plasticamente al Senato. Paghiamo un prezzo per la nostra coerenza».

«Pur non avendo voluto le elezioni - ha continuato l’ex presidente del Consiglio - abbiamo lavorato responsabilmente per una coerenza politica per portare avanti temi e contenuti. Questo è chiaro a tutti ad eccezione di un mainstream che ci vuole descrivere come irresponsabili. Il nostro è stato un grande atto di responsabilità nel momento in cui il nostro Paese affronta un’emergenza drammatica, con un’azione di governo timida e assolutamente inidonea ad affrontare le sofferenze delle famiglie e imprese». 

  

Conte se la prende poi sia con l’ex alleato Enrico Letta che con la coalizione di centrodestra: «A destra litigano su tutto, ma si sono ritrovati a mettersi d’accordo in due secondi su delle promesse mirabolanti. Non vanno d’accordo su nulla, ma quando c’è la vigilia di una campagna elettorale riescono a nascondere tutte le divergenze su tutto. Riescono subito ad apparire compatti con operazioni di maquillage. Il cosiddetto campo largo del centrosinistra è diventato un campo affollato da personalità litigiose. Credo che se li lasciassimo dei mesi a ragionare su un programma non riuscirebbero a costruire con un programma unitario. Si presenteranno quindi con un cartello elettorale. Il Pd sta cercando di impostare una campagna elettorale su due pilastri, sull’agenda Draghi, che francamente non ho ancora capito cos’è, e sul contrasto alla destra. Cosa che andrebbe fatta sui programmi, dovremmo discutere i contenuti e le proposte alternative e non abbracciare un pregiudizio ideologico. Noi - conclude Conte - vogliamo battere le destre, ma per inadeguatezza delle loro proposte».