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Tra i 5Stelle i no-governo sono la maggioranza: "Via dall'esecutivo", il tam tam che mette Conte spalle al muro

Cresce il "partito" no-governo all'interno del Movimento 5 Stelle a poche ore dal faccia a faccia tra il capo grillino Giuseppe Conte e il premier Mario Draghi mercoledì 6 luglio. Nel mezzo la possibile, anzi probabile, fiducia al testo del decreto Aiuti che rappresenta il bivio decisivo per il duro del M5s e del governo. Le chat grilli ne sono infuocate. La maggioranza dei parlamentari 5Stelle, riporta un retroscena di LaPresse, è decisa a votare no alla fiducia e uscire dal governo. Fonti pentastellate a Montecitorio riferiscono: "Non abbiamo ancora una linea" ma i tempi stringono e il ricorso alla fiducia sembra sempre più probabile, già mercoledì mattina: da quel momento scatterebbero le 24 ore prima del voto in Aula. Quindi Conte, quasi certamente dovrà sciogliere la riserva sul punto prima dell'incontro con il premier Mario Draghi, previsto alle 16,30. "Spero tanto che la linea sia di non votare la fiducia", conferma un altro parlamentare" e di "andare via dal governo".

 

  

L’ala più agguerrita del Movimento 5 stelle è in crescita. Così non si può andare avanti a lungo con l'emorragia di consensi ormai emergenziale, è il ragionamento. Il pressing su Conte per uscire dal governo a dare un appoggio esterno ma con le mani libere va avanti da giorni. "Ho sondato tutte le forze della maggioranza per capire se fosse possibile trovare un accordo per evitare di porre la questione di fiducia" sul decreto Aiuti "per venire incontro a richieste parlamentari di miglioramento del testo, in particolare nella parte relativa al superbonus", spiega in serata Federico D'Incà,  ministro per i rapporti con il Parlamento. "Con la Presidenza del Consiglio valuteremo nelle prossime ore come procedere". Al netto di soluzioni "notturne", sarà voto di fiducia. Tempo di showdown.