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Fondi europei, Mara Carfagna porta il governo al sud

Filippo Caleri

Il ministro del Sud Mara Carfagna chiama a raccolta, il 14 e 15 maggio a Sorrento, mezzo governo per discutere dell’immensa opportunità rappresentata dal Piano di ripresa e resilienza per il Mezzogiorno. Il programma europeo destina alle regioni meridionali 82 miliardi di euro pari al 40% delle risorse territorializzabili e del Fondo complementare. Un pacchetto di risorse che potrebbe, se ben usato, per cambiare la storia del Mezzogiorno d’Italia e renderlo il volano della crescita e dello sviluppo dell’intero paese. Non è impresa semplice. Ma per per cercare di mettere a fattor comune idee e volontà politica la ministra Carfagna è la promotrice di una due giorni, organizzata con The European House Ambrosetti, dal titolo «Verso Sud - Strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo». Sarà l’occasione per presentare il Mezzogiorno agli investitori, alle imprese, ai Paesi dell’altra sponda del Mediterraneo, e raccontare loro le enormi opportunità che si apriranno a Sud nei prossimi cinque anni.

Nelle intenzioni di Carfagna l’appuntamento sorrentino, al quale parteciperanno i presidenti Mattarella, Draghi e Fico, nove ministri e numerosi rappresentanti del mondo economico e istituzionale dei paesi del Mediterraneo, dovrà contribuire a mettere in evidenza i punti di forza di un’area troppo spesso ignorata e che invece può contare su numeri molto interessanti. Il Libro Bianco che sarà presentato nel corso dell’evento mette infatti in risalto tutte le aree d’eccellenza sulle quali far convogliare gli investimenti europei. Si parte dai porti che vantano numerosi primati nazionali e internazionali: rappresentano il 46% del traffico merci via mare italiano e pesano per il 33% del traffico crocieristico nazionale. Proprio in questo settore nuovi terminal per le grandi navi sono stati pianificati al Sud: Palermo, Messina, Trapani, Bari, Porto Empedocle.

  

Non solo. Il Sud Italia è il «serbatoio» di rinnovabili del Paese con il 52,3% della quota nazionale di eolico, solare e bioenergie. Un primato che gli consente di candidarsi a offrire un contributo importante al raggiungimento dei target di decarbonizzazione. Il Meridione è anche al quarto posto nel Mediterraneo per incidenza dell’export high-tech sul totale (20,8%) e, sempre secondo il Libro Bianco, 100 euro investiti nel Sud Italia nel settore manifatturiero generano una ricaduta aggiuntiva di 58 euro nel resto del Paese. L’ambizione di «Verso Sud» è quella di costruire, secondo Carfagna, «un Sud dove sia più facile vivere, lavorare, fare impresa, investire, e che sia consapevole delle opportunità legate, anche in prospettiva internazionale, alla sua centralità geografica nel sistema delle nuove rotte energetiche, dei traffici commerciali e delle relazioni strategiche italiane ed europee».