La grande alleanza

A Taranto la rinascita del centrodestra grazie a Musillo. Ma è un ex segretario del Pd

Carlo Solimene

Le vie della riconciliazione sono infinite. E così il centrodestra, dopo essere uscito devastato e spaccato dalla partita del Quirinale, è riuscito a dare una prima prova di ricompattamento in vista delle amministrative. È successo a Taranto, dopo la coalizione ha trovato l'intesa per il candidato sindaco. Con un piccolo particolare: è un ex piddino. Dopo la ricandidatura, quasi naturale, del sindaco uscente Rinaldo Melucci, sostenuto ufficialmente dal Partito Democratico, che però ha concluso il suo mandato alcuni mesi prima proprio perché una parte della sua maggioranza lo ha fatto decadere con le dimissioni di alcuni consiglieri (17 su 32, dei quali 8 di maggioranza), ieri è giunta l'ufficializzazione del suo sfidante di centrodestra: è Walter Musillo.

 

  

 

A sostenerlo la Grande Alleanza per Taranto, di cui fanno parte i tre partiti principali della coalizione: Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia. Musillo, però, è stato in passato presidente e segretario provinciale del Partito democratico di Taranto e componente dell'Assemblea Nazionale Pd. Una circostanza che, inizialmente, aveva fatto emergere proprio le perplessità di Fratelli d'Italia, col partito della Meloni che però alla fine si era lasciato convincere. Circostanza che non ha posto fine alle polemiche. «Ho sempre avuto - ha affermato Musillo profondo rispetto per le ragioni degli altri ma il dibattito politico a Taranto sta assumendo una piega che non solo non mi piace, mi offende e mortifica profondamente. Se il problema sulla mia ormai datata appartenenza è insormontabile, diciamolo subito e continuiamo a rispettarci ognuno dalla sua parte», afferma ancora Musillo, che poi rammenta che anche candidati della sua lista alle prossime comunali di Taranto «hanno un passato politico».

 

 

Musillo parla di «datata» appartenenza politica. Che, in realtà, non è poi così relegata ai tempi antichi. Infatti è stato eletto eletto segretario Pd a novembre 2013 ed ha lasciato i Dem a febbraio 2018, quattro anni fa, pur restando nell'area del centrosinistra e candidandosi per le liste del governatore pugliese Michele Emiliano nel 2020. «Il nostro campo è molto largo, è il campo per Taranto, noi stiamo lavorando tutti per la città. Se lavoro per Taranto, non ho nessun imbarazzo» ha concluso Musillo. Imbarazzo che, a quanto pare, non avvertono neanche nel centrodestra.