la coerenza è morta

“Perché Pier Ferdinando Casini può vincere”. L’analisi di Massimo Giannini a Otto e mezzo: Parlamento di trasformisti

Perché Pier Ferdinando Casini è tra i candidati alla presidenza della Repubblica? Ad approfondire l’analisi sull’ex leader dell’Udc è Massimo Giannini, direttore de La Stampa, presente nello studio di Otto e mezzo, il programma di La7 condotto da Lilli Gruber: “In una situazione nella quale il sistema è palesemente incartato, in un Parlamento in cui il trasformismo regna sovrano, uno che le ha viste tutte come Casini può essere quello che può raggranellare il maggior numero di consensi. Siamo un Parlamento di trasformista, nel gruppo Misto ci sono 120 anime perse, di cui 100 che sono andate via dal Movimento 5 Stelle. È successo di tutto durante questa legislatura, appellarsi alla coerenza in questo Parlamento è veramente impegnativo. Senza un accordo su una figura che possa rappresentare tutte le forze politiche si va sull’usato sicuro, che c’è di meglio di un democristiano come Casini? È una persona rispettabilissima, ma io penso che la presa di posizione del Movimento e la netta opposizione di Giorgia Meloni siano segnali. Nel caos torno ai fondamentali”.

 

  

 

La Gruber, dopo aver capito che il nome di Casini non trova consenso ampio chiede quali siano allora le alternative reali: “I fondamentali - spiega Giannini rispondendo al quesito della padrona di casa - sono stati Mario Draghi e Sergio Mattarella. Draghi incontra difficoltà perché ha molti nemici in Parlamento e non ha fatto molto per farsi amici. Giuseppe, Conte e Matteo Salvini hanno detto che deve restare al governo, ma anche nel Pd, faccio il nome di Dario Franceschini, non sono tutti entusiasti. Quindi ha ancora nemici. Secondo me è ancora in campo, occorrerebbe un gran lavoro e non so se lo farà. L’altro fondamentale è - sottolinea e conclude Giannini - Mattarella signori, oggi ha preso tanti voti, tutti i dimaiani pentastellati che hanno voluto dare un segnale a Conte”.