fuoco amico

Il sospetto di Crosetto: con Berlusconi al Colle sparisce Forza Italia, cosa voteranno gli azzurri?

Il messaggio della candidatura per il Quirinale di Silvio Berlusconi era indirizzato a un preciso interlocutore, "che infatti ha subito risposto". Guido Crosetto a RaiNews24 legge in controluce le ultime mosse del centrodestra sull'elezione del presidente della Repubblica. Matteo Salvini e Giorgia Meloni nel vertice di Villa Grande hanno chiesto al Cav di sciogliere la riserva, ma non è un mistero che la strada che porta al Colle è lunga, irta di insidie e molto, molto stretta per Berlusconi, che comunque farà di tutto per arrivare alla meta. 

 

  

Crosetto sabato 15 gennaio ospite della trasmissione La cruna dell'ago sottolinea tre aspetti. Il primo è che se Berlusconi fallisce è la fine di Forza Italia, con tutte le conseguenze del caso. Poi che il primo interlocutore del centrodestra oggi è Matteo Renzi e il leader di Italia viva dopo il vertice di Villa Grande "ha detto praticamente: fate un nome diverso da Berlusconi e ve lo voto". In terza istanza, se il Cav non va al Colle, torna in pole position Mario Draghi. 

 

Per l'ex ministro, tra i fondatori di Fratelli d'Italia, ora vanno verificati i numeri. "Datemi un nome che non sia Berlusconi e ve lo voto, è la risposta di Renzi al centrodestra. Il primo interlocutore, dunque, ha risposto no. Ora vediamo gli altri", dice Crosetto. "Il tema è anche quello dei voti che per Berlusconi sono scontati ma che non lo sono affatto, e non parlo di quelli di FdI e Lega. Perché lui al Colle vuol dire la fine di Forza Italia". Per molti parlamentari azzurri votare il Cav  equivarrebbe a rottamare il partito di cui fanno parte, dice Crosetto. Una vera incognita mentre Berlusconi va a caccia di voti nel serbatoio del Misto tra peones e franchi tiratori, che potrebbero essere anche nel suo partito. Comunque vada, il giorno dopo l'elezione del presidente "il centrodestra andrà ricostruito, ma questo vale anche per il centrosinistra" sintetizza Crosetto.