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Mario Draghi, il premier senza mandato popolare rappresenta Big Pharma

Gianluigi Paragone

Un presidente del Consiglio senza mandato popolare, il capo di un governo profondamente tecnico -elitario sostenuto da una maggioranza che ha tradito il voto politico del 23 marzo 2018, va in Europa, cioè nel luogo meno rappresentativo degli interessi dei cittadini, a parlare per conto degli italiani.

Almeno così Supermario ha detto ieri in parlamento. Non con il mio mandato, visto che ha bocciato la nostra proposta di risoluzione con cui chiedevamo al governo di bloccare le vaccinazioni ai bambini e di respingere ogni tentazione di obbligatorietà vaccinale erga omnes. Draghi non ha avuto questo coraggio, pertanto per quel che riguarda la forza che rappresento - ItalExit per l'Italia - egli andrà al Consiglio europeo per difendere gli interessi di Big Pharma e del potere finanziario multinazionale.

  

Del resto a questo serve l'Unione europea. Soltanto un accrocchio ingannevole può chiedere ai proprietari di casa di accollarsi la messa a norma energetica delle case dal 2030 altrimenti la proprietà privata viene di fatto cancellata: un altro modo per mettere mano alla ricchezza degli italiani.

Ma lo sanno cosa significa per gli italiani una norma del genere? Così come è pura provocazione pensare di distruggere il distretto della motoristica mettendo le nostre aziende in fuorigioco per favorire le grandi case automobilistiche globali su elettrico e ibrido. Il Paese delle Ferrari, Maserati, Lamborghini umiliato dagli euroburocrati. Ma torniamo al vassallaggio nei confronti delle multinazionali del farmaco, Pfizer in testa. Più passa il tempo e più si fa palese la sudditanza dell'Unione europea e dei governi (tranne il tedesco e il britannico per motivi diversi) verso Big Pharma.

Una inchiesta condotta dal Financial Times in collaborazione con Channel 4 dimostrano, carte alla mano, la asimmetria negoziale tra le Istituzioni e la multinazionale americana che vende un vaccino concepito in Germania anche con soldi del governo tedesco. Quell'Europa che ha compresso la spesa pubblica soprattutto sulla Sanità ha ceduto alle multinazionali, soprattutto a Pfizer, un potere negoziale inedito che va dalla segretezza dei contratti alla manleva totale passando per la durezza delle contrattazioni sul prezzo dei sieri. Avevate detto che la cessione della sovranità nazionale serviva per costruire una Europa forte nella globalizzazione e invece ancora una volta abbiamo la prova che multinazionali e finanza sono più forti di una inutile Europa, lupo coi cittadini e pecorella al cospetto del Nuovo Ordine Mondiale.

Coi vaccini dedicati al Covid 19, Big Pharma dimostra il potere delle società quotate in Borsa e l'Europa il tradimento delle libertà fondamentali. Non a caso parte dei profitti delle multinazionali del farmaco servono per finanziarie ulteriormente attività di lobby nelle sedi europee.

A proposito, la facciamo una bella commissione d'inchiesta sull'emergenza Covid, così da sapere chi è pagato da Big Pharma, chi ha fatto la cresta sulle mascherine e su tanto altro? Governi e Ue stanno ingrassando i bilanci di quell'1 per cento che divora il restante 99, e lo fanno con la solita propaganda di una immunità che non esiste come ce la raccontano h24 sette giorni su sette.

Se davvero così fosse perché costringere i lavoratori obbligati a firmare un documento in cui ci si assumono la piena responsabilità di quel che potrebbe loro accadere? La responsabilità me l'assumo se sono pienamente informato e soprattutto se la mia scelta è libera, non forzata da lasciapassare autoritari. Il Governatore dell'Italia Mario Draghi va in Europa con la cultura di Goldman Sachs. E chi lo sostiene regge bordone a questa logica affarista e padronale.