Vista sul Colle

“Forza Berlusconi”. L’inaspettato appoggio del Pd al Cav: la mossa di Enrico Letta per frenare Mario Draghi

Ogni giorno che passa cresce sempre di più il malumore dei partiti nei confronti di Mario Draghi, in particolare a storcere la bocca è il Partito Democratico guidato da Enrico Letta. Già Goffredo Bettini ha auspicato un sussulto della politica per riprendersi quel primato lasciato ora nelle mani del premier: con la salita da Palazzo Chigi al Quirinale si teme un definitivo commissariamento. Ed è qui che entra in gioco Silvio Berlusconi. “Forza Silvio” gridano alcuni parlamentari dem, che vogliono che la candidatura del leader di Forza Italia diventi ufficiale in modo da bloccare la discesa in campo di Draghi. 

 

  

 

“Penso non sia una boutade, non ha nulla da perdere. A suo tempo ci provò anche Fanfani. Perciò credo che andrà fino in fondo” la frase pronunciata dal ministro Dario Franceschini ai primi rumors della candidatura di Berlusconi, che fa sul serio e non arretra secondo la ricostruzione del Corriere della Sera. “Se Berlusconi andasse fino in fondo, il partito non potrebbe limitarsi alla scheda bianca. Dovrebbe contrapporgli un candidato alternativo” dicono dalle alte sfere del Pd. Nonostante un appoggio volto a eliminare Draghi dalla corsa i dem avvertono comunque un brivido sulla possibile riuscita del piano del numero uno di Forza Italia.

 

 

Letta ha visto Giorgia Meloni per cercare di fermare la rincorsa del Cavaliere e prossimamente incontrerà Matteo Salvini. Dentro Lega e Fratelli d’Italia non sono convinti che Berlusconi abbia molte chance di salire al Quirinale, ma manterranno comunque la parola per non spaccare la coalizione. Di certo non è pensabile non prepararsi ad un’alternativa. La prima scelta di Letta era un Mattarella-bis, smentito in ogni maniera dal diretto interessato. Per il segretario dem il compito è arduo: il partito è pieno di personalità che ambiscono al Colle, Renzi gli sta tendendo una trappola dopo l’altra e c’è il rischio che i gruppi lo facciano secco grazie al voto segreto.  “L’accordo ancora non c’è, e temono che Draghi possa infine salire al Colle camminando sulle macerie del loro fallimento. Perciò proliferano anche nel Pd i club ‘Forza Silvio’” l’analisi finale del quotidiano.