grandi manovre al centro

Renzi nel centrodestra? Intanto fa la federazione con Toti. Ecco perché Berlusconi esulta

Renzi nel centrodestra? Potrebbe essere arrivato il momento dell'ufficialità. Una cinquantina alla Camera e 25 al Senato ovvero oltre 70 grandi elettori per il Colle. Un pacchetto di voti non irrilevante in vista dell’elezione del presidente della Repubblica. Italia Viva e Coraggio Italia ci stanno lavorando. Si parla di una federazione a livello parlamentare. Il confronto è in corso, soprattutto al Senato. I contatti si sono intensificati negli ultimi giorni e ci sarebbero stati tra Matteo Renzi e il capogruppo di Iv a palazzo Madama, Davide Faraone, da una parte e alcuni big di Coraggio Italia dall’altra, ovvero il governatore ligure, Giovanni Toti e i senatori Paolo Romani e Gaetano Quagliariello.

  

«Ci stiamo lavorando seriamente», dice Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, all’Adnkronos. Contatti che sono stati allargati anche ad Azione e Più Europa. A quanto apprende l’Adnkronos però l’abboccamento non ha portato a un’intesa con Carlo Calenda. Da ambienti di Azione si riferisce che è stato apprezzata la correttezza per aver condiviso il progetto ovvero un’operazione con un primo step sul Quirinale, per poi pesare di più nel governo. «Gli abbiamo augurato buon lavoro», si spiega facendo presente che ad Azione non interessa il tema di un centro, ma «una proposta innovativa, di rottura del bipopulismo. Noi lavoriamo nel Paese più che nei gruppi parlamentari».

Insomma, spiegano le stesse fonti, Azione insieme a Più Europa (in vista anche di un rafforzamento dell’azione comune già in campo a Camera e Senato) proseguono per la loro strada. «Senza dare giudizi. C’è chi pensa a pesare di più in Parlamento e chi, come noi, ad arrivare alla doppia cifra alle elezioni». E poi, si ragiona, se non cambia la legge elettorale «Toti torna in braccio al centrodestra in un attimo...».

Se Calenda va per la sua strada, il lavoro di Italia Viva e Coraggio Italia prosegue. Un big di Coraggio Italia spiega che lo scopo è dar vita a una sorta di «patto di consultazione» per meglio coordinarsi in Parlamento. Almeno per adesso, poi nel futuro si vedrà. Luigi Brugnaro non parla, ma riferiscono che resta osservatore attento di questi movimenti, ricordando che tra lui e Renzi il dialogo non è mai venuto meno. A conferma di un "canale aperto" tra Iv e Coraggio Italia, arrivano le parole di Toti a margine di un convegno della Uil a Genova: «Dialogo con Renzi? Credo che in questo momento dialogare con tutti sia interesse del sistema Paese, soprattutto quando si devono scegliere le autorità di garanzia come il presidente della Repubblica. E poi non è una cosa che va contro gli interessi del centrodestra».

Ma Rosato mette in chiaro che Iv non appoggerà candidati di parte. «Noi - risponde Rosato - siamo per la più ampia condivisione. Non voteremo un candidato del centrodestra né del centrosinistra». Chi potrebbe interpretare questa larga condivisione? «Non è il momento dei nomi». Ma Iv si sta spostando a destra? «No semmai il contrario. Abbiamo avviato il dialogo con Coraggio Italia - rimarca Rosato - proprio quando loro si sono smarcati, rivendicando la propria autonomia sulla scelta» rispetto a centrodestra. La federazione serve a incidere sull’elezione del capo dello Stato? «Lo facciamo in vista dei prossimi appuntamenti in Parlamento: la legge di bilancio e certo - risponde Rosato - anche l’elezione del presidente della Repubblica». Noi, prosegue Rosato, «stiamo ragionando di come rafforzare un’area che crede nel lavoro di Draghi e che lo sostiene con convinzione e non per necessità». Sostenete con convinzione Draghi, allora deve restare a palazzo Chigi? «Non diciamo questo, certo siamo convinti che uno migliore di Draghi a guidare questa fase così complessa non ci sia».