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Nicola Zingaretti taglia pure Willy Duarte. Azzerati i fondi destinati al premio in sua memoria

Pier Paolo Filippi
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La sua storia ha fatto piangere tutto il Paese e il suo coraggio, mostrato per difendere un amico pestato dal branco pure a costo di rimetterci la vita, aveva colpito anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che gli ha conferito la Medaglia d'oro al valore civile alla memoria in quanto «luminoso esempio, anche per le giovani generazioni, di generosità, altruismo, coraggio e non comune senso civico, spinti fino all'estremo sacrificio». Eppure, a poco più di un anno dalla morte, la memoria di Willy Monteiro Duarte, il giovane di origine capoverdiana barbaramente ucciso a Colleferro da un «branco» di violenti capeggiati dai fratelli Marco e Gabriele Bianchi il 6 settembre del 2020, viene sacrificata dalla Regione Lazio per una manciata di spicci, sull'altare di una piccola manovra di assestamento varata per rispondere ai rilievi della Corte dei Conti al rendiconto di Bilancio. La prossima settimana, infatti, l'aula della Pisana sarà chiamata a votare una proposta di legge della giunta Zingaretti, la n.311/2021, che tra i vari tagli disposti per mettersi in regola con i magistrati contabili azzera i fondi, appena 20mila euro, destinati al Premio Willy Duarte istituito lo scorso mese di agosto utilizzando gli stanziamenti previsti per gli interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del bullismo.

 

 

Il premio, «al fine di contrastare il fenomeno della violenza e le manifestazioni di aggressività nei confronti degli adolescenti, nonché qualsiasi forma di violazione della dignità della persona umana» come si legge nell'articolo 8 del collegato al Bilancio con il quale è stato istituito, prevedeva un bando di concorso destinato agli studenti iscritti alle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, e alle strutture del sistema educativo regionale dell'istruzione e formazione professionale. Un'iniziativa presa con le migliori intenzioni, presentata con grande enfasi dato il suo alto valore simbolico, ma che adesso inspiegabilmente viene definanziata. «Willy Monteiro Duarte non tornerà tra noi, ma sono orgogliosa dell'impegno della Regione Lazio affinché il suo sacrificio non sia vano e la sua memoria sia sempre presente nei nostri cuori e nelle nostre città», aveva detto la consigliera regionale Pd Eleonora Mattia, presidente della commissione Lavoro e Politiche giovanili che aveva presentato l'emendamento per istituire il premio. «Lo avevamo promesso alla famiglia nei tragici giorni della sua morte, la Regione Lazio si impegna per mantenere viva la memoria di questo ragazzo coraggioso, perché la sua storia sia d'esempio alle giovani generazioni», aveva commentato il vicepresidente della Regione Daniele Leodori, che ora invece ha firmato l'emendamento alla legge che dispone il taglio dei fondi per il Premio.

 

 

L'opposizione alla Pisana sulla vicenda annuncia battaglia. «L'azzeramento dei fondi per il premio Willy Duarte lascia sconcertati - dichiara Chiara Colosimo, consigliere regionale Fdi - Con questa decisione la maggioranza offende il ricordo del povero ragazzo ucciso a Colleferro e manca di rispetto alla sua famiglia. Faremo tutto il possibile affinché nella prossima seduta del Consiglio, dove verrà discussa la proposta di legge 311, questa scellerata decisione venga ritirata e Willy possa essere onorato come merita».

 

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