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Otto e mezzo, Gad Lerner demolisce Draghi e la riforma delle pensioni: "Mette toppe"

Giada Oricchio

Il presidente del Consiglio Mario Draghi come Quinto Fabio Massimo: temporeggia e mette toppe. Secondo Gad Lerner, la manovra varata oggi in Consiglio dei Ministri non è mica tanto da applausi. Il giornalista e scrittore, ospite di Lilli Gruber, nella puntata di “Otto e Mezzo”, giovedì 28 ottobre, ha smontato l’iconografia di un Mario Draghi decisionista e risolutore. “Ha ripetuto due volte taglio delle tasse, ma la parte sociale è largamente indefinita” ha osservato Lerner aggiungendo: “Come tutti i governi di unità nazionale, che in Italia durano pochissimo, ha dentro gli opposti e questo rende impossibile fare riforme strutturali”.

Il giornalista ha parlato apertamente di “annunci” del premier e di una manovra che “non ha accontentato tutti” perché c’è malcontento da parte del mondo del lavoro e dei sindacati (il segretario nazionale della UIL Pierpaolo Bombardieri ha dichiarato che sabato incontrerà CGIL e CISL per stabilire le forme di mobilitazione, nda).

  

Ma la stoccata più profonda è stata sulla riforma delle pensioni: “Ha messo una toppa di quota 102 e ha annunciato che la riforma si farà dopo – ha puntualizzato il giornalista -. Quando si dice ‘si apre un tavolo’ è la classica frase per dire che il Governo in carica nel 2023 dovrà decidere se si continua con la legge Fornero oppure no”.

Per Lerner è andata male anche sugli sgravi fiscali: “Draghi ha detto: deciderà il Parlamento. Perché non si sono messi d’accordo se il cuneo fiscale deve andare di più sulle buste paga o sulle imprese. La famosa riforma degli ammortizzatori sociali, annunciata fin da marzo, ancora non si è capita. Draghi da decisionista si è trasformato in Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore, il generale romano che vinse la seconda guerra punica. Ve lo ricordate? Ecco, Draghi ha dovuto temporeggiare”.