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“Furia nazifascista”. Giorgia Meloni ricorda il rastrellamento del ghetto di Roma e zittisce la sinistra

Un messaggio su Twitter per mettere a tacere giorni di polemiche sterili sul fascismo e il nazismo associato a Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni, leader del partito all’opposizione, ha ricordato il rastrellamento del ghetto di Roma, di cui oggi 16 ottobre cade l’anniversario, usando parole chiare per individuare i responsabili di quell’atroce crimine: “Il 16 ottobre del 1943, 1022 tra uomini, donne e bambini vennero deportati dal ghetto ebraico di Roma dalla furia nazifascista. Sopravvissero solo in 16. Ricordare questo orrore, il momento più basso della storia d’Italia, è un dovere di ogni italiano. Mai più questo odio”.

 

  

 

 

Con questo post sull’account social forse la sinistra smetterà di attaccare la numero uno di FdI per presunte simpatie fasciste. Anche Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, ha dedicato un tweet al ricordo del triste avvenimento: “Alle 5.15 del mattino le SS invadono le strade del Portico d'Ottavia e rastrellano 1024 persone, tra cui oltre 200 bambini. Nessuno bambino è tornato. Il rastrellamento del Ghetto di Roma del 16 ottobre 1943 è una pagina buia per il nostro Paese che non bisogna dimenticare”.

 

 

Nel frattempo ieri è slittata a dopo il voto per l'elezione del sindaco capitolino l'annunciata visita da parte di Meloni e di una delegazione di Fratelli d'Italia alla comunità ebraica di Roma, per commemorare il rastrellamento del ghetto. In meno di 24 ore l'appuntamento è stato fissato e disdetto perché, ha fatto sapere Fdi, “all'interno della Comunità non tutti erano d'accordo nel portare questa testimonianza alla vigilia delle elezioni”. Giovedì il partito aveva annunciato che, dopo una “cordiale telefonata” alla presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello, una delegazione di parlamentari avrebbe partecipato alla deposizione della corona di fiori in ricordo delle vittime del rastrellamento nazifascista del 16 ottobre 1943. Ieri, in mattinata, quasi in contemporanea con la notizia dell'atto vandalico al comitato elettorale del candidato sindaco del centrodestra Enrico Michetti, è arrivata però la retromarcia.