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"Saranno contagiati", Galli cannoneggia sui tifosi che festeggiano l'Italia

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Il professor Massimo Galli ricomincia con i cannoneggiamenti e già preconizza chissà quanti morti per aver festeggiato la Nazionale azzurra. Fedele al suo cliché abituale, come un gatto nero che si rispetti, il direttore del reparto di malattie infettive del Sacco di Milano si è tanto arrabbiato per un popolo che si è stretto attorno ai campioni europei di calcio. Vede in tv i caroselli e già imputa a chi sorrideva ed esultava la prossima strage. Per carità, si dice contento della vittoria azzurra, però non rinuncia col suo sguardo torvo alla consueta profezia: “Strillarsi addosso in moltitudine aumenta il rischio di trasmettere l’infezione da coronavirus“. E quindi ci dà appuntamento a una decina di giorni per vedere gli effetti sui contagi.

 

 

 

 

 

L’annuncio mortuario del professore stavolta si scontra con quanto accadde proprio nella sua città. Fu Milano la sede dei festeggiamenti per lo scudetto conquistato dall’Inter, erano migliaia e migliaia i tifosi scesi in piazza. Galli sparò a palle incatenate su quelle “manifestazioni pericolose” per il possibile incremento dei contagi. Mal gliene incolse per la sua brillante carriera perché non si registrarono focolai di colore nerazzurro. Ma a lui piace così. Guai festeggiare, la passione vera sembrano i funerali.

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