nessun accordo

Ddl Zan, fallisce la mediazione. L'Aula decide sul voto il 13 luglio. Salvini: "Se sarà affossata colpa di Enrico Letta"

È scontro aperto. Sul ddl Zan fallisce la mediazione di Andrea Ostellari, il presidente leghista della Commissione: non c'è l'accordo in maggioranza e l'Aula vota per calendarizzare la legge in Senato il 13 luglio prossimo. "Letta insiste" e "si andrà in Parlamento", ma "se la legge sarà affossato, il nome di chi ha impedito che si arrivasse all'unità è quello di Enrico Letta" dice il leader della Lega, Matteo Salvini, al termine del vertice del centrodestra sulle amministrative, rispondendo a una domanda sul ddl Zan. Al segretario del Pd "è stata proposta una mediazione mille volte, anche dai renziani - aggiunge -. Noi comunque continueremo ad insistere sul dialogo".

La proposta di mediazione sul disegno di legge Zan contro l'omotransfobia arrivata dal presidente della commissione Giustizia di palazzo Madama, relatore del provvedimento, Andrea Ostellari (Lega), riscriveva il provvedimento approvato dalla Camera intervenendo sugli articolo 1, 2, 3, 4 e 7 (la metà dei 10 originari).

  

Il testo riscrive l'articolo 1, che disponeva le cosiddette 'definizioni'. "Ai fini della presente legge - si legge nel provvedimento approvato dalla Camera - a)per sesso si intende il sesso biologico o anagrafico; b) per genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; c) per orientamento sessuale si intende l'attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi; d) per identità di genere si intende l'identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall'aver concluso un percorso di transizione".

La proposta Ostellari, invece, all'art. 1 recita: "La presente legge ha la finalità, in attuazione dell'articolo 3 della Costituzione, di offrire la più ampia tutela contro ogni forma di discriminazione fondata sul sesso, genere e orientamento sessuale, quali espressioni di diritti inviolabili di ciascun individuo, nonché contro ogni forma di discriminazione fondata sulla disabilità".

Il testo approvato dalla Camera interviene su due articoli del codice penale e amplia la cosiddetta legge Mancino inserendo - agli art.2 e 3 - accanto alle discriminazioni per razza, etnia e religione anche quelle "per sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità".

Prevede poi una serie di azioni per prevenirle. La proposta di Ostellari, invece, all'articolo 2 prevede: "All'articolo 604-bis del codice penale sono apportate le seguenti modificazioni: a) al primo comma, lettera a), sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: "oppure fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale o sulla disabilità". Vengono quindi eliminata, all'art.2 come in tutto il disegno di legge, "ovunque ricorrano - si legge - le parole 'identità di genere'".

La proposta del presidente della commissione Giustizia modifica poi l'articolo 4 del ddl Zan, che recita: "Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti". Il testo Ostellari, invece, prevede di "sopprimere le parole 'purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti'".

Modificato anche il primo comma dell'articolo 7. Se, infatti, il ddl Zan recita: "La Repubblica riconosce il giorno 17 maggio quale Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell'inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere, in attuazione dei princìpi di eguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione", nel testo Ostellari il 17 maggio diventa più sinteticamente la "Giornata nazionale contro ogni discriminazione". Le modifiche riguardano pure il terzo comma. "In occasione della Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia sono organizzate cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile per la realizzazione delle finalità di cui al comma 1. Le scuole nonché le altre amministrazioni pubbliche provvedono alle attività di cui al precedente periodo compatibilmente con le risorse disponibili a legislazione vigente e,comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica", recita lo Zan. "In occasione della Giornata nazionale contro la discriminazione, al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell'inclusione, possono essere intraprese - prevede il testo Ostellari - iniziative volte a contrastare le discriminazioni e le violenze motivate dal sesso, dal genere, dall'orientamento sessuale o dalla disabilità, compatibilmente con le risorse disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica".