psicodramma a 5 stelle

Il vaffa di Grillo a Conte e la scenata a Rocco Casalino: "Non dipendi da lui"

Benedetto Antonelli

"Caro Conte ti puoi prendere il Movimento ma sappi che ci sono sempre io e che intendo continuare a contare". Al termine delle due assemblee di Beppe Grillo con i parlamentari M5s, è questa la lettura che viene data all'intervento del garante. Se non una rottura uno schiaffone all'ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che è impegnato nella costruzione di M5s 2.0. Due ore abbastanza fitte in cui Grillo ha puntualizzato il suo ruolo di custode e garante dei valori del Movimento e, a questo punto, anche del suo futuro. Un esplicito messaggio di guerra, secondo alcuni filo-contiani della galassia pentastellata.

L'intervento di Grillo a Roma ha suscitato grande irritazione fra coloro che pensano che sarebbe bastata una telefonata a Conte e non uno show coram populo. Né sono passati inosservati i complimenti a Di Maio, definito «miglior ministro degli Esteri». Grillo arriva alla Camera intorno alle 17, ha con sé la bozza del nuovo statuto e prende la parola: «Sono il garante non sono un cogl...». Ma «perché mi devo sentir dire "non ti devi occupare di comunicazione". Ma come? Io ho fatto questo per tutta la vita e allora dico che ora di cambiare la comunicazione del M5s. Andare alo stadio, farsi la fotina, ma che c... vuol dire?», attacca.

  

Nel mirino finisce, inevitabilmente, Rocco Casalino, ex portavoce di Conte. Ci sono dei passaggi, del neo statuto, che proprio non gli vanno giù. In particolare, l'esser stato fatto fuori dalle scelte politiche. Nel documento di 32 pagine, tuona con i deputati, «erano previste due comunicazioni diverse, ovvero che io non parlavo a nome del Movimento. Non esiste. Io c'entro eccome con la comunicazione. Casalino bravissimo sulle tv, ma deve rapportarsi anche con me, non solo con il capo politico». Grillo è un fiume in piena: «È Conte che ha bisogno del M55 non il contrario».

Il monologo non finisce qui: «Non ci credete più all'elevato? Ditemelo in faccia». «Siete anche stufi dello Statuto, non statuto?», chiede e ricorda: «Siamo partiti con dei valori condivisi, lo abbiamo fatto con il cuore. E iniziata così, con due che non sapevano un c... Io e Casaleggio ci man davamo a fan.., ogni volta: io un po' di sinistra e lui più di destra. Ora mi trovo di fronte a una persona straordinaria, che è diversa da noi. Conte è un uomo che viene da un altro mondo. Lui è avvocato e io ragioniere».

Poi, sulle differenti posizioni su cui si è confrontato con Conte, sottolinea: «Gli ho detto: prendi il nostro statuto. Ma lui ha voluto fare una cosa diversa. Ècl arrivata con una cosa di 30 pagine con scritto "bozza"». E sventolando il testo avrebbe scherzato: «Io correggo con la penna rossa, lui ricorregge» con un altro colore. «Ho visto una cosa diversa da quello che mi aspettavo. Il nostro movimento ha partecipazione democratica, consigli in rete».

Conte da avvocato lo ha «trasformato e ha fatto uno statuto completamente diverso. Io sono rimasto così, avevo bisogno di tempo. Io sono il garante, sono il custode». E ancora: «Io e Conte siamo diversi ma ci compensiamo e questo sarà la forza M5s», avrebbe poi detto ai senatori, ammorbidendo così le espressioni usate inizialmente con i deputati. Infine, sul tetto dei due mandati per gli eletti, Grillo ha annunciato che saranno gli iscritti a decidere con un voto.