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Ragazza pakistana scomparsa, "parlano di tasse e non..." Matteo Salvini chiama il prefetto e asfalta la sinistra

“Le violenze, le minacce e le discriminazioni contro ogni donna dovrebbero essere condannate da tutti, senza se e senza ma, sempre: al ristorante e in fabbrica, su un campo di calcio e all’interno di una famiglia". E' questa la denuncia del leader della Lega Matteo Salvini, che oggi ha chiamato il prefetto di Reggio Emilia per chiedere informazioni sulla vicenda di Saman Abbas, la ragazza di 18 anni di origine pakistana scomparsa da Novellara. "Purtroppo - scrive il segretario del Carroccio sui social - mi pare che il destino (si teme tragico) della ragazza pakistana scomparsa a Reggio Emilia, dopo aver rifiutato un matrimonio islamico combinato col cugino, non desti grande interesse a sinistra e tra gli indignati di professione. Non vorrei che qualcuno preferisse parlare di nuove tasse, anziché di questa vicenda, perché potrebbe esserci di mezzo l’integralismo islamico. Verità per #Saman”. L'ipotesi a cui lavora la procura di Reggio Emilia è che Saman Abbas possa essere morta. È questa la pista principale che si sta seguendo dopo che la ragazza, una diciottenne di origini pakistane, si era allontanata dalla comunità educativa di Bologna dove era stata portata dai servizi sociali per sottrarla a un matrimonio combinato dicendo di voler tornare dalla sua famiglia.

 

  

Dunque al momento l'ipotesi dell'omicidio sembra essere quella più accreditata.  Era l'11 aprile e a oggi non si ha certezza sul destino di Saman: il 5 maggio, su sollecitazione proprio degli assistenti sociali, i carabinieri si erano recati a casa dei genitori constatando non solo l'assenza della ragazza, ma quella dell'intera famiglia.

Un'assenza che aveva fatto insospettire sia i servizi sociali che gli investigatori: a novembre, infatti, era stata proprio la ragazza a chiedere l'intervento dei servizi sociali e di essere allontanata dalla famiglia per evitare quel matrimonio combinato con un cugino, in Pakistan. L'ipotesi dell'allontanamento volontario, formulata nelle ore successive alla scoperta della scomparsa, con il passare delle ore e dei giorni si è rivelata sempre più inconsistente.

Si è così avviata un'indagine che oggi ha portato a ufficializzare la più terribile delle ipotesi: Saman potrebbe essere stata uccisa. Secondo la procura, coadiuvata nelle indagini dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia e della Compagnia di Guastalla, la prova dell'omicidio potrebbe essere il video registrato da una videocamera di sorveglianza il 29 aprile. Nel filmato, infatti, si vedono tre uomini muniti di due pale, un piede di porco, un altro strumento non identificato, portare un secchio con dentro un sacco azzurro. Gli uomini si sarebbero diretti nei campi sul retro della casa della famiglia Abbas alle 19.15 per tornare indietro oltre due ore dopo, alle 21.50. Cosa sia successo in quel lasso di tempo e chi fossero i tre uomini sono due delle domande alle quali la procura e i carabinieri sono chiamati a rispondere. Le ricerche del corpo di Saman nel campo e nei canali di irrigazione - effettuate con l'aiuto dei vigili del fuoco - al momento non hanno dato riscontri, ma le ricerche proseguono, così come le indagini.

Della famiglia, fanno sapere dalla procura, si sa che è tornata in Pakistan con un volo da Malpensa, volo che è partito senza Saman, il cui nome non figura sulla lista passeggeri. Al vaglio c'è anche l'ipotesi che la ragazza sia stata fatta partire da un altro scalo italiano o europeo, suggestione che ha reso necessaria l'attivazione dei canali di cooperazione internazionale.

I tre uomini del video sono ancora da identificare e a piede libero e solamente attraverso la loro identificazione o con la cooperazione della famiglia si potrà fare maggiore chiarezza su quanto avvenuto la sera del 29 aprile e sul destino di Saman.