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Ddl Zan, Elisabetta Canalis contro il politicamente corretto e Giorgia Meloni si entusiasma: "Brava"

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Elisabetta Canalis non si butta nel ballo del Zan-Zan e Giorgia Meloni si entusiasma. La showgirl torna a schierarsi contro  del politicamente corretto e lo fa attraverso i social, con le storie del suo profilo Instagram. "Penso che la direzione che stiamo prendendo è quella del dovere esprimere un pensiero a senso unico, censurando e censurandoci per il terrore di essere bollati come misogini, omofobi o razzisti. L’Italia è un Paese libero e così dovrebbe rimanere. L’Europa non deve omologarsi alle follie del politically correct che si vedono sempre più spesso altrove, anche perché a livello di diritti umani e di umanità in generale abbiamo tanto da insegnare a molte nazioni".

 

Una presa di posizione quella della showgirl che ha fatto battere le mani alla leader di Fratelli d'Italia che su Facebook ha condiviso il post della Canalis commentando: "Brava Elisabetta!". La legge divide la maggioranza e il braccio di ferro non conosce tregua. Il centrodestra, però, resta sulle barricate. "SÌ a una legge che introduca subito pene più severe per chi discrimina, insulta o aggredisce in base a sesso, etnia o religione, come quella già presentata da Lega e centrodestra. NO a una legge che introduce bavaglio e carcere per le idee (punire chi non condivide le adozioni gay o l'utero in affitto è una follia) e vuole portare nelle scuole di bimbi di 5 o 6 anni la teoria gender. Liberi di amare e di pensare!", ha tagliato corto ieri su Facebook Matteo Salvini. Anche FI resta contraria: "No alle discriminazioni e no alla violenza. Bene intervenire contro ogni forma di intolleranza, ma senza inutili forzature. Non limitiamo la libertà di espressione", insiste Maria Stella Gelmini. 

Oggi la seconda commissione di palazzo madama ha ripreso l'esame della legge. Sono oltre 120 le richieste di audizione presentate dai partiti in commissione Giustizia (70 dalla Lega, 30 da FI, 10 da Iv, 9 dal Pd e 5 dal M5S). Lo scontro continua.

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