Ingiustizia palese, i ristoratori di montagna muoiono di fame: la Biancofiore avvisa Draghi
Il decreto legge sul Covid approderà oggi in Consiglio dei Ministri, ma la bozza che è iniziata a circolare ieri ha già anticipato molte delle misure previste sulle riaperture. E alcuni passaggi fanno storcere il naso a molti. A lanciare la segnalazione su una problematica relativa ai ristoranti di montagna è Michaela Biancofiore, parlamentare di Forza Italia e membro del coordinamento di presidenza: “Oggi nel CDM sul Decreto Covid, auspico che il presidente Draghi voglia rivedere le aperture per i ristoratori solo all’aperto dal 26 aprile e l’orario del coprifuoco. Troppe le discriminazioni tra chi ha tavoli all’aperto e chi no, con poche agevolazioni da parte dei sindaci per altro, magari sul silenzio assenso per l’occupazione del suolo pubblico”.
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“Ma soprattutto - sottolinea la deputata di centrodestra - vi è una categoria di ristoratori che non può subire una ingiustizia palese e la concorrenza sleale oltre confine. È quella dei ristoratori delle zone montane che stanno morendo di fame e i cui clienti, solo all’esterno, morirebbero di freddo. Penso al mio Alto Adige dove l’idea del Presidente della provincia Autonoma Kompatscher sul Green pass, andrebbe considerata una misura salvifica, pilota e virtuosa per tutto il resto d’Italia, che il CDM dovrebbe fare propria. Le zone di confine come la nostra o del Friuli Venezia Giulia, soffrono per altro la concorrenza dell’Austria che riaprirà tutto dai primi di maggio”.
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La Biancofiore poi aggiunge: “Il governo si batta per una omologazione delle norme in Europa ma soprattutto pensi alle migliaia di piccoli operatori montani che sono l’infrastruttura base del nostro turismo e anche per la salvaguardia dell’ambiente. Bisogna mettere fine alla pericolosa idea che si sta facendo spazio tra le persone, che in Italia e in Europa possano esistere cittadini di serie B. Personalmente - conclude la nota della deputata di FI - mi impegnerò per produrre emendamenti in soccorso delle categorie più svantaggiate”.