Tempo di agire

L’aria che tira, Pietro Senaldi sgrida Mario Draghi: “Non deve individuare i problemi, ma risolverli"

Giorgia Peretti

Nello studio de “L’aria che tira” nella puntata del 24 marzo condotta da Francesco Magnani sostituto di Myrta Merlino su La 7, si commenta l’ultimo discorso del Presidente del Consiglio Mario Draghi al Senato. Ospite in collegamento Pietro Senaldi, direttore di Libero Quotidiano che replica il monologo di denuncia del neopresidente senza troppi fronzoli: “Non basta denunciare, ora deve trovare le soluzioni”. Mario Draghi, nella mattina di mercoledì, ha parlato ai senatori esprimendo con grande rammarico l’enorme divario della campagna vaccinale nelle diverse regioni Italiane, denunciando con fermezza i furbetti dei vaccini che saltano la fila rubando il posto alle categorie più fragili, a cui spetterebbe di diritto. “Alcune Regioni seguono le disposizioni del Ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale - una presa di posizione energica del premier Draghi, che poi ha continua - Dobbiamo essere uniti nell’uscita dalla pandemia come lo siamo stati soffrendo, insieme, nei mesi precedenti. Tutte le regioni devono attenersi alle priorità indicate dal Ministero della Salute”.

 

  

 

Pietro Senaldi non condivide le dichiarazioni del presidente del consiglio con la stessa euforia degli ospiti: "Quello che ha detto sono cose condivisibili, ma noi giornalisti denunciamo mentre il premier deve cambiare il corso delle cose. Non basta individuare problemi e fare dei piani, poi bisogna cominciare a metterli a terra e a me sembra che questo non stia avvenendo, anche se non è solo colpa di Draghi". 

 

Poi dall’aula del Senato si sente incalzare il premier: "Le differenze tra le regioni nelle somministrazioni delle dosi dei vaccini sono difficili da accettare. Le regioni seguono le priorità del piano nazionale”. Un intervento volto a rimarcare, alla vigilia del consiglio dell’Unione Europea la posizione di autonomia rispetto alle risposte europee in termini di gestione della campagna vaccinale. In merito allo stile libero della vaccinazione delle varie regioni, Senaldi aggiunge: "Noi dopo un anno non abbiamo ancora una legge che regoli l'emergenza Covid a livello nazionale", sottolineando poi il timido cambio di passo del Governo Draghi rispetto a quello di Giuseppe Conte: "Abbiamo avuto per un anno uno che andava in tv a dire quello che gli passava per la testa e a farlo, con bizzarri provvedimenti, i suoi Dpcm, per cui i governatori e i sindaci facevano tutto quello che volevano. È stato un caos drammatico – termina perentorio - mi fa piacere che Draghi lo denunci e lo veda, ma questo lo hanno fatto anche i giornalisti. Da Draghi mi aspetto che cambi la situazione".