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Tv, cambia la linea nei programmi con l'arrivo di Draghi: populisti nel mirino

Arnaldo Magro

Anche i programmi tivù hanno dovuto cambiare linea editoriale con l’insediamento Draghi. Quelli di Mediaset non sembrano certo esentati. Pare sia già circolata la voce ad alcuni conduttori  “populisti” che bisogna cambiare registro. Del resto, sarà difficile adesso attaccare il governo, quando proprio al suo interno, vi sono esponenti, anche di peso di Forza Italia. Esponenti che hanno iniziato il loro percorso, proprio in azienda. Vedi Mulè o Toti. La qual cosa però, pare non esser stata gradita ai sopracitati conduttori. Sarà dunque per questo che l’intervista a Rocco Casalino è parsa a molti un po’ troppo tenera?

Vi segnaliamo dunque nel contenitore mattutino, un Fedriga in grande spolvero. Il presidente del Friuli Venezia Giulia è senza dubbio tra i più bravi e preparati in casa Lega: ”Dico una cosa sconveniente ma la riapertura della scuola è stata ideologica. Un errore del governo. Prima si aprono le fabbriche e dopo le scuole". Sul tema degli impianti: ”Una ipocrisia andata avanti troppo a lungo. Diano prima i soldi a chi è in difficoltà. Altro che al pubblico impiego.” Agora su Rai3 è diventata di opposizione invece  E di cosa parlano dunque? Di immigrazione.  I migranti a Trieste e la tratta balcanica. “L’ Immigrazione è la mina vagante nel governo“ sostiene la Costamagna.

  

Di certo l’obiettivo per la sinistra non sembra essere cambiato. “Staremo a vedere la posizione della Lega. Adesso diventando europeisti,poco mi convincono” chiosa De Bortoli. Per la serie, da sovranisti non convincono la sinistra da europeisti neppure. Che vi sia del pregiudizio nei confronti della Lega? Lo pensano chiaramente a casa, ma confessarlo in diretta non si può. Troppo anche per questo cambio editoriale.