tre ministeri

Governo Draghi, Salvini canta vittoria ma avverte Speranza e Lamorgese

Massimo Garavaglia al nascente ministero del Turismo. Erika Stefano alle Disabilità. E Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo economico. Matteo Salvini è soddisfatto dalla lista dei ministri del governo di Mario Draghi. "Avevamo chiesto il ministero per le Disabilità ed è stato creato, avevamo chiesto un ministero ad hoc per il Turismo, il settore che ha sofferto di più, e c’è. Non vediamo l’ora di cominciare a lavorare", ha scritto il leader della Lega complimentandosi con i tre ministri leghisti che giureranno domani alle 12. 

 

  

Ma su alcuni nomi giù si preannunciano scintille. "Poi su alcuni temi serve discontinuità: Lamorgese e Speranza o cambiano marcia e cambiano sprint o avranno bisogno di aiuto e sostegno, mettiamola così", ha detto il segretario leghista Matteo Salvini, intervistato durante lo speciale di La7. 

"Ora non vediamo l’ora di metterci a lavorare" ha detto Salvini raccontando: "Noi non abbiamo dato foglietti: Draghi mi ha avvisato stasera 10 minuti prima di entrare al Quirinale". 

 

Il tuo browser non supporta il tag iframe

"Chiedere il cambio di Arcuri? Lo valuterà Draghi, noi siamo qua per costruire, non a demolire. Lasciamo a Draghi valutare chi ha fatto bene e chi ha fatto meno bene", ha poi detto  Salvini a Stasera Italia su Rete4.

La squadra del governo guidato da Mario Draghi è composta da 23 ministri. 15 sono i dicasteri guidati da esponenti politici, scelti tra le forze dell’ampia maggioranza che sostiene l’esecutivo (Pd, M5s, Leu, Iv, Forza Italia, Lega), 8 sono invece i ’tecnicì. Le donne sono 8, 15 gli uomini. Il ’peso' dei partiti è distribuito tra le forze politiche in maniera proporzionale ai numeri in Parlamento. Quattro ministri a M5s, 3 a Pd, 3 a Lega e 3 a Forza Italia; 1 a testa a Leu e Iv.

Otto le donne: Marta Cartabia (Giustizia); Luciana Lamorgese (Interno); Mariastella Gelmini (Autonomie); Mara Carfagna (Sud e coesione); Fabiana Dadone (Politiche giovanili); Elena Bonetti (pari opportunità); Erika Stefani (Disabilità); Cristina Messa (Università). Nove i ministri confermati: Luciana Lamorgese al ministero dell’Interno; Luigi Di Maio al ministero degli Esteri; Fedrico D’Incà al ministero per i rapporti con il Parlamento; Elena Bonetti al ministero per le Pari opportunità; Roberto Speranza al ministero della Salute; Stefano Patuanelli che dallo Sviluppo economico si trasferisce all’Agricoltura; Dario Franceschini al ministero della Cultura; Fabiana Dadone che dalla Pubblica amministrazione passa al ministero delle Politiche giovanili; Lorenzo Guerini al ministero della Difesa.

 

Il tuo browser non supporta il tag iframe

Con un equilibrio molto politico, nel governo Draghi i tecnici sono in "minoranza". Sono in tutto 15 i ministri ’politici' (Franceschini, Orlando, Guerini; Bonetti; Di Maio, Patuanelli, D’Incà, Dadone; Speranza; Stefani, Giorgetti, Garavaglia; Gelmini, Brunetta, Carfagna). Sono 8 i tecnici, che vanno alla guida dei ministeri della Giustizia (Cartabia), Interno (Lamorgese), Innovazione tecnologica (Colao), Economia (Franco), Transizione ecologica (Cingolani), Trasporti (Giovannini), Istruzione (Bianchi), Università (Messa).