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FdI dice no a Draghi: "Siamo coerenti con le nostre idee"

Paolo Zappitelli

Nessuna fiducia al governo ma se ci saranno provvedimenti che ci convincono li voteremo. La leader di FdI Giorgia Meloni esce dall'incontro con Mario Draghi e spiega che la posizione del suo partito non è cambiata. "Darei il nostro voto - aggiunge - ma solo se fosse un esecutivo a tempo con le elezioni da fare al massimo entro settembre.

 

  

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Ma questo non è quello che mi pare sia la scelta di Mario Draghi". La leader di FdI fa capire che la decisione non è di bocciatura nei confronti dell'ex presidente della Bce ma una questione di coerenza: abbiamo sempre detto che non saremmo entrati in un esecutivo tecnico, con dentro Leu, Pd e Cinque Stelle e così faremo.

 

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«Temo che si stia andando verso una maggioranza in cui i partiti preponderanti sono gli stessi che ci hanno portato al disastro - spiega ancora - Fratelli d’Italia non andrà mai al Governo con il Pd, con il M5S e con Renzi». Poi si concede anche una "punzecchiatura" a Salvini: "Lui che il governo con i Cinque Stelle lo ha già fatto dovrebbe essere convinto di starne alla larga molto più di me". "Le nostre proposte non sono mai mancate -  aggiunge Giorgia Meloni - e non mancheranno. Speriamo di trovarci di fronte a qualcuno che abbia maggiore voglia di ascoltare di quanto è avvenuto in passato. Per dare una mano non abbiamo bisogno di ministri e sottosegretari, se arriveranno provvedimenti che consideriamo utili per far ripartire l’Italia noi sosterremo quei provvedimenti».

 

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«Spero in un cambio di passo - prosegue -  ma il timore è che con maggioranze uguali alle precedenti questo non possa avvenire». Mario Draghi «ha detto delle cose condivisibili sul piano economico; in particolare quando dice che bisogna tornare a una spesa buona. Ma serve discontinuità con passato». Infine il rapporto con la coalizione di  centrodestra:  «Vedremo come finirà: il centrodestra per noi resta un valore, si è diviso varie volte in questi anni ma abbiamo sempre ricostruito».