guerra tv

Mediaset non paga, Saccà fa causa al Biscione

Andrea Giacobino

Per una curiosa nemesi della storia un contenzioso di quasi un milione di euro per fatture emesse e non pagate divide Agostino Saccà, già direttore generale Rai e oggi produttore televisivo, da Reti Televisive Italiane, controllata dalla Mediaset dei Berlusconi.

Lo si scopre leggendo il bilancio 2019 della Pepito Produzioni di Saccà, che pure ha sempre avuto ottimi rapporti con Silvio Berlusconi che lo volle al vertice della tv di stato, incarico durante il quale nel 2002 chiuse la trasmissione «Il Fatto» di Enzo Biagi. Le fatture non pagate da Mediaset a Saccà sono di 860mila 940 euro più 341mila euro di interessi e il bilancio dice che qualche mese fa «il tribunale ordinario di Roma ha riconosciuto giudizialmente la spettanza di parte di tale credito per 280mila euro più interessi».

  

Pepito Produzioni farà ricorso in appello e giudica «possibile» il rischio che il Biscione non paghi. Saccà, comunque, ha chiuso un buon 2019 con 18,6 milioni di ricavi dai 12 milioni dell'anno prima e un utile salito da 257mi1a a 421mi1a euro.

Tutto merito dei diritti incassati dai film «Hammamet» ispirato agli ultimi anni della vita di Bettino Craxi (Saccà ha avuto fra l'altro una lunga militanza socialista) e «Favolacce», dal tv movie «Mai scherzare con le stelle» e dalla serie per la Rai «Volevo fare la rock star».