partiti divisi

Mario Draghi, già scatta la conta in Parlamento. "Avrà meno voti di Conte", la profezia di Mastella

Mario Draghi ha davanti a sé una grossa sfida. Non solo governare un Pese nel mezzo di una pandemia e di una crisi economica senza precedenti. Ma farlo con questo Parlamento. E scatta la conta dei gruppi - e dei singoli parlamentari - disposti ad accogliere l'appello del presidente Sergio Mattarella

 

  

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Dopo gli entusiasmi iniziali, si parla di voti, maggioranze, fiducie. "Temo che Draghi, per i veti reciproci tra gli schieramenti, abbia in Parlamento meno voti di Conte. Senza i Cinque Stelle non c’è né la formula Ursula né il Pd può stare con la Lega a sostenere lo stesso governo", dice all’Adnkronos il Sindaco di Benevento Clemente Mastella, che ha cercato di portare acqua e voti al governo rossogiallo di Giuseppe Conte deflagrato al Senato dove ha mancato la maggioranza assoluta.

 

A quel punto, sottolinea il veterano centrista, "resterebbero a sostenerlo solo Pd, Forza Italia e italia viva" ma "se cosi fosse occorrerebbero responsabili a gogò. Scomparsa la politica - sentenzia Mastella - resta l’ aritmetica. E come diceva Totò è ’la somma che fa il totale'".

L’ex presidente della Bce è atteso dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, alle 12 al Quirinale per ottenere un incarico e tentare di dar vita a un governo dopo il fallimento di una ricomposizione della maggioranza e il tramonto del ’Conte ter’. Ma il sostegno politico e numerico a un esecutivo guidato dall’ex numero uno di Francoforte è tutto da costruire e i partiti sono a un bivio. Il Pd offre la sua disponibilità, il M5S chiude, Italia Viva è pronta. "Difficile un sostegno", aggiunge LeU, ma "ne discuteremo".

 

Intanto si certificano anche defezioni e distinguo tra le forze che dovrebbero sostenere Draghi. Come Francesco Giro, senatore di Forza Italia: "Alla luce delle dichiarazioni del presidente Mattarella suggerirei al centrodestra un voto di astensione nel voto di fiducia al governo Draghi. Facciamolo partire poi si vedrà. Non è pensabile far finta di nulla dopo la rissa fra Di Maio, Zingaretti e Renzi e il tentativo di Conte di pescare senatori nel campo avverso. Occorre del tempo per svelenire il clima e dunque l’appello di Mattarella può essere accolto positivamente anche con un voto di non belligeranza ovvero un voto bianco, di astensione". 

Segnali di apertura arrivano d FI, mentre la Lega di Salvini resta alla finestra e Giorgia Meloni annuncia l’opposizione di FdI. Anche a Draghi serviranno i "responsabili"?