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Assalto alla manovra: nella legge di bilancio regali e bonus

Alberto Di Majo e Pierpaolo La Rosa

Benvenuti nel paradiso degli onorevoli: parliamo della legge di Bilancio, quel provvedimento che ogni anno si trasforma in una sorta di carrozzone. Il testo dovrebbe arrivare nell’aula della Camera venerdì prossimo. Il tempo per discutere le misure sarà comunque ridotto, l’obiettivo è di evitare lo spettro dell’esercizio provvisorio. Ma niente paura, ci sarà sempre spazio per soddisfare tutta una serie di richieste dei partiti. Quella più clamorosa è l’istituzione del «fondo per esigenze indifferibili»: 800 milioni per il 2021 e 500 milioni all’anno dal 2022 in poi. Lo prevede l’articolo 209 della manovra, che nessun parlamentare ha previsto di tagliare o abrogare negli oltre 7 mila emendamenti presentati. Servirà per assicurare la copertura finanziaria alle iniziative di deputati e senatori, a cui non mancano idee. Alcune sono frutto di battaglie portate avanti per anni, altre nascono da considerazioni più pragmatiche.

Ovviamente ogni onorevole pensa al suo collegio o alle categorie con cui ha più contatti. I parlamentari Gebhard, Plangger, Schullian, Rossini, eletti in Trentino-Alto Adige, vorrebbero che per le Regioni a statuto speciale e per le Province autonome di Trento e di Bolzano «le maggiori entrate permanenti rimangano acquisite ai rispettivi bilanci, nelle quote previste dei predetti statuti speciali».

  

Gli esponenti del Carroccio Guidesi, Saltamartini e altri propongono la detraibilità delle spese di manutenzione e riparazione degli autoveicoli ad uso privato: 50% dei costi sostenuti fino a un massimo di 400 euro. Saranno contenti i meccanici. Mentre sarebbero felici i fiorai se passasse l’emendamento dei leghisti Liuni, Dara, Viviani, Loss, Bubisutti, Cecchetti e altri che prevede una detrazione del 36% (dal 2021 al 2023) per chi compra piante e fiori (fino a 500 euro).

C’è speranza pure per i gestori di attività commerciali in luoghi che ospitano santuari religiosi: all’articolo 15, Ubaldo Pagano, eletto nelle liste del Pd in Puglia, ha previsto 10 milioni per sostenerli. I soldi sarebbero presi dal celebre fondo per le esigenze indifferibili, che nell’ultima bozza della manovra era almeno titolato, in modo più sincero, «esigenze Parlamento».

Un capitolo a parte meritano le varie indennità, come quella mensile di 1.200 euro, fino alla cessazione dello stato d’emergenza, riservata ai lavoratori della danza. I deputati di Fratelli d’Italia Ferro, Trancassini, Rampelli ed altri, invece, puntano ad aumentare di 40 milioni all’anno i compensi spettanti ai Centri di assistenza fiscale (Caf).

Non sono stati dimenticati i navigator, che avrebbero dovuto trovare il lavoro ad un esercito di disoccupati: per non mandarli a casa e farli restare nei centri per l’impiego, un emendamento della deputata pentastellata Ciprini propone di prorogare i loro contratti per tutto il 2022. Costo 60 milioni di euro.

Spunta, poi, la detrazione dal prossimo 1° gennaio - proposta da diversi gruppi parlamentari - dell’imposta lorda, nella misura del 25%, delle spese connesse ai matrimoni e di quelle per battesimi e prime comunioni. La deducibilità delle spese per eventi aziendali viene, invece, fissata al 140%. Non poteva mancare il fondo, lanciato dalla deputata del M5S Barzotti, «per le attività delle consigliere e dei consiglieri di parità delle città metropolitane e degli enti territoriali di area vasta, al fine di rendere effettivi gli strumenti volti a promuovere l'occupazione femminile e prevenire e contrastare le discriminazioni di genere nei luoghi di lavoro».

Una proposta di modifica all’articolo 2, avanzata dal deputato del Pd Siani, chiede che vengano destinati 10 milioni per il 2021 al sostegno dei luoghi autogestiti dalle associazioni di donne.

I deputati di Italia viva Annibali e Del Barba guardano ai giornalisti e ai professori: chiedono un aumento di 10 milioni «per la prevenzione del fenomeno della violenza, anche economica, contro le donne, attraverso l’informazione, la sensibilizzazione della collettività e un’adeguata formazione sia degli operatori dei settori dei media per una comunicazione che rispetti la rappresentazione di genere e, in particolare, della figura femminile, sia del personale della scuola, contro la violenza e la discriminazione di genere».

Ce n’è anche per gli agricoltori e i coltivatori diretti per i quali una modifica proposta dai leghisti Gastaldi, Viviani e altri, chiede che le agevolazioni sull’Imu siano riconosciute «anche se il terreno sia concesso in godimento al coniuge o ai parenti entro il terzo grado in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto, iscritti alla previdenza agricola». Al leghista Claudio Borghi, accusato più volte dai colleghi di essere ruvido e sgarbato, piacerebbe invece sostenere la ricerca scientifica sul fenomeno di induzione dell’ibernazione dell’uomo (articolo 90 bis), con 5 milioni per il 2021 destinati all’Agenzia spaziale italiana.

Infine, pensavate che i consulenti, le task force, le cabine di regia fossero destinate a scomparire dopo il duro attacco del fondatore di Italia viva Matteo Renzi al premier Giuseppe Conte? Neanche per idea. I parlamentari Mor e Del Barba, proprio di Iv, hanno proposto all’articolo 4 bis della legge di Bilancio l’istituzione alla presidenza del Consiglio di «una cabina di regia per la governance del settore termale finalizzata a garantire il necessario raccordo nelle politiche di settore tra i ministeri competenti, gli enti locali e le associazioni di categoria e sindacali maggiormente rappresentative del settore». Le modalità per sceglierne i componenti e le modalità di funzionamento saranno «individuate con decreto della presidenza del Consiglio dei ministri».

Ora toccherà alle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama finanziare o deludere le idee dei singoli deputati e senatori.