Lo scontro tra i Cinque stelle si incattivisce sulla piattaforma Rousseau

 

La gara di like in casa Cinque stelle. Ormai non ci si stupisce più di nulla: mentre sono ancora ignoti i dati sui voti presi ai candidati agli Stati generali del Movimento pentastellato, la partita del consenso si è spostata direttametne nelle mani di Davide Casaleggio e della piattaforma Rousseau. Ma lo strumento che dovrebbe misurare il gradimento dei vari soggetti del M5s non va giù alla frangia di governo che protesta: così nascono le correnti,ululano contro il figlio del fondatore e contro - manco a dirlo - il solito Alessandro Di Battista.  Le cattiverie dietro le quinte si sprecano, minacce incluse.

  

Tutto questo perchè Dibba sarebbe già in testa con i suoi like, a fronte al magro bottino dei Di Maio come dei Crimi e compagnia varia.

La funzione è stata lanciata solo ieri sera dall’Associazione Rousseau ma già i timori di molti deputati sull’uso che la piattaforma del Movimento potrebbe farne in termini di creazione di “correnti” si concretizza. Soprattutto dopo la decisione del capo politico Vito Crimi di non rendere pubbliche le votazioni degli iscritti rispetto agli “speaker” scelti per prendere la parola in occasione degli Stati Generali del M5s. Un veto che era stato stigmatizzato dall’area che si riconosce nella linea politica di Alessandro Di Battista, che voleva si rendessero noti i voti ricevuti dall’ex deputato.