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Recovery Fund, guai a farsi illusioni: l'ala protettrice tedesca all'Italia non basterà

Angelo De Mattia

Il presidente dell'Europarlamento, Davide Sassoli, pur rilevando che per il varo del Next Generation Eu si potrebbe essere vicini alle decisioni, tuttavia, in una intervista a " Repubblica", paventa l'ipotesi di slittamenti se i contrasti in corso non vengono superati. Perciò l'appello alla presidenza tedesca del semestre europeo perché operi affinché si arrivi all'approvazione dell'iniziativa in  tempi solleciti. L'obiettivo sarebbe di  giungere, dopo alcune riunioni che si terranno oggi e mercoledì, al Consiglio europeo di giovedì prossimo per una decisione conclusiva. Come é ormai chiaro, gira e rigira, si torna a dipendere dall'azione della Germania. Si  intrecciano le questioni riguardanti lo Stato di diritto - che vedono i cosiddetti Paesi frugali intenzionati a subordinare la concessione delle sovvenzioni e dei prestiti  al superamento delle violazioni del diritto,  nei Paesi di Visegrad, con riferimento soprattutto a  Polonia e  Ungheria - con le reazioni di questi  ultimi Paesi che si oppongono ( almeno in questa fase) agli ulteriori stanziamenti nel bilancio comunitario 2021-2027 necessari per l'attuazione del " Next Generation".

Per di più, in  uno dei principali Paesi frugali, l'Olanda, nel prossimo hanno si terranno le elezioni politiche e ciò condiziona sin d'ora, nel dibattito pubblico nel quale si discute anche delle variazioni dell'appannaggio da riconoscere o no  al Re, le posizioni dei partiti, a cominciare da quelli al governo. Come si vede, siamo in presenza di uno " gliommero" gaddiano, dal quale non sarà facile uscire. D'altro canto, una rapida approvazione di quello che passa comunemente come " Recovery Fund" é necessaria in particolare per l'Italia perché  molto ha riposto nel Fondo, a cominciare dall'anticipo, ai fini del bilancio 2021, del 10 per cento da far valere su tutte le risorse assegnate al nostro Paese ( 207 miliardi) o prevalentemente, se non esclusivamente, sulle sovvenzioni a fondo perduto. Per di più, il ricorso a queste risorse é stato visto da una parte della maggioranza di Governo - soprattutto i " 5 Stelle" - come alternativa all'utilizzo dei fondi del Mes, sul ricorso al quale preme, invece,un'altra parte della maggioranza, il Pd, entrambe le formazioni lontane essendo dall'affrontare il vero nodo che è il Trattato che disciplina il Meccanismo il quale andrebbe emendato - o ciò dovrebbe almeno formare oggetto di un formale impegno - nella parte in cui prevede la condizionalità dei propri interventi. Da un altro versante, ancora,  la Bce sollecita il varo delle risorse in questione, nel presupposto che la politica monetaria deve continuare a fare la propria parte con misure fortemente accomodanti, ma da sola non basta, essendo necessaria la convergenza della politica economica e di finanza pubblica nell'Euroarea e nei singoli Stati.

  

Nei giorni scorsi pure il Capo dello Stato. Sergio Mattarella, ha messo in guardia autorevolmente contro i rinvii in questa materia. Allora, se le cose stanno così, se gli slittamenti sono temuti da una delle massime autorità europee, come si é visto, allora é necessaria una pronta iniziativa del Governo italiano ad ampio raggio in campo comunitario, ponendosi, innanzitutto, il problema della coerenza politica e comunicazionale con la soddisfazione a suo tempo rappresentata per la decisione sul " Next Generation", la cui attuazione ora viene, invece, rallentata o frenata e contrastata con il rischio di fare emergere che a suo tempo non erano state ben calcolate le possibilità di atteggiamenti di questo tipo da parte di alcuni Stati. Insomma, in questa settimana si avrà una prova fondamentale della capacità di iniziativa e di conseguire positivi riscontri da parte del Governo. Certamente il ruolo della Germania é di particolare importanza. Ma l'Italia non può riporre esclusivamente le sue speranze sotto l'ala protettrice tedesca.