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Conte, tragico segnale: c'è la sua intervista e la gente cambia canale

Giuseppe Conte non funziona più, neanche in televisione. Il caso è scoppiato a margine del debutto della trasmissione "Sette storie", in seconda serata su Rai Uno, lunedì sera. Per la prima puntata la padrona di casa Monica Maggioni poteva schierare un personaggio di primo piano, proprio il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Eppure l'audience non è stata generosa con Rai Uno: una media di 1.069.000 telespettatori con il 9.2% di share. Un risultato non esaltante che ricorda, peraltro, quello di un'altra intervista concessa da Conte, a Francesco Giorgino, giusto un anno fa, durante uno speciale del Tg1 dedicato alla crisi libica.

L'intervista della Maggioni a Conte si è rivelata un flop, basti vedere le curve di ascolto" sostiene il vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi in un'intervista al sito "vigilanza.tv". "Sia lo share di Rai1, sia il numero dei telespettatori precipitano in maniera continua a partire dal primo minuto dell’intervista, crollando da 2,5 milioni a circa 1,7 milioni in neanche venti minuti, con lo share che dal 15 arriva al 12%. Facendo segnare una ininterrotta fuga di telespettatori. Questo a dispetto della grande professionalità della conduttrice” continua Anzaldi.

  

L'esponente di Italia viva se la prende col premier: "E' difficile valorizzare un prodotto se non si riceve neanche una notizia. E su questo Conte è stato giornalisticamente molto debole. Non a caso l’intervista non ha fatto neanche un titolo di giornale. Su questo la Rai dovrebbe imporsi di più. Non è accettabile che se c’è da dare una notizia, Conte la dia a Mentana o alle tv commerciali o al Fatto quotidiano, mentre quando va in Rai si può permettere di non dire nulla di significativo. Tg e trasmissioni Rai non possono essere sempre il fanalino di coda dell’informazione, costretti ad arrivare ultimi o copiare dagli altri”.