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L'ultimo schiaffo del governo al popolo: no alla desecretazione dei verbali del Cts

«Pubblicare, in maniera automatica, integrale e senza omissioni di sorta, tutti i verbali delle riunioni del Comitato tecnico scientifico, oltre quelli già a disposizione, posto che tale pubblicità è necessaria all’esercizio dell’ordinario controllo politico-democratico da parte dei cittadini e dei loro rappresentanti». È l’invito contenuto nella mozione del centrodestra - prima firmataria la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni - che è stata respinta oggi alla Camera dei deputati dalla maggioranza. I no sono stati 241, i sì 199, cinque gli astenuti.

«Il governo ha già scelto, lo scorso 4 settembre, di procedere alla pubblicazione dei verbali del Cts, decorsi 45 giorni di tempo dalla data della relativa riunione. Oggi sono pertanto disponibili sul sito web della Protezione civile, i verbali del Comitato dal 7 febbraio del 202, fino all’ultimo verbale n.100» ha sottolineato in aula la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Simona Malpezzi. Nei documenti, ha ricordato l’esponente di Italia viva, «sono state oscurate le generalità e gli altri dati identificativi dei soggetti privati, delle società e dei prodotti sanitari. Sono stati altresì omessi gli allegati e i documenti delle valutazioni del Cts in virtù di quanto disposto dall’articolo 5 bis, del dlgs n.33 del 2013. Questa scelta è perfettamente coerente con la linea adottata dal governo fin dall’inizio della pandemia, quella della trasparenza e dell’informazione costante al Parlamento e ai cittadini».

  

Premessa della mozione era che il 23 luglio scorso il Tar del Lazio aveva accolto il ricorso presentato dalla Fondazione Luigi Einaudi contro il diniego di accesso agli atti opposto dal governo sui verbali del comitato tecnico scientifico. Il Governo, che a seguito della decisione del Tribunale amministrativo avrebbe dovuto pubblicare i verbali entro 30 giorni, ha messo in campo l’Avvocatura dello Stato per ricorrere contro tale decisione. Nell’appello è presente una domanda di sospensione cautelare della sentenza di primo grado. Dopo le polemiche sorte sul caso nei primi giorni di agosto, il governo ha deciso di inviare i verbali alla Fondazione, che li ha pubblicati sul suo sito internet. Ora gli stessi verbali, a 45 giorni dalla discussione, vengono di volta in volta pubblicati sul sito della Protezione civile. Ma la trasparenza, in realtà, resta poca, poiché manca il resoconto stenografico dei dibattiti all’interno del Comitato tecnico scientifico. Il Cts, cioè, viene rappresentato come voce univoca dopo aver già affrontato le discussioni al proprio interno. Non è facile, di conseguenza, farsi un’idea del processo con il quale si è arrivati a determinate decisioni.