scontro totale

Riforma Coni, anche il Cio spiana Spadafora

Simone Pieretti

Il Presidente del CIO Thomas Bach dà l’ultimatum all’Italia. A rischio le Olimpiadi di Tokyo, dove gli atleti italiani - per un’assurda legge dello Sport in via di approvazione - rischiano di dover partecipare sotto la bandiera del CIO: in caso di medaglia, nessun inno di Mameli. Il capo del dicastero dello Sport Spadafora, - anziché preoccuparsi della grave situazione - ha replicato al Presidente del CIO Thomas Bach rincarando la dose. Mai sfiorato dalla politica in oltre mezzo secolo, ora lo Sport è attaccato e deturpato dall’Esecutivo, pronto a schierarsi in prima linea per ottenere un facile riscontro come nelle peggiori dittature mondiali. ma in questo modo si mette a rischio anche l'organizzazione dell'Olimpiade invernale Milano-Cortina 2026. “Siamo molto preoccupati riguardo la situazione e il funzionamento del Coni. E questa preoccupazione sta crescendo. Abbiamo scritto una lettera al Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora rappresentando la seria preoccupazione perché vediamo che - con questa legge - il Coni non è conforme alla Carta Olimpica. Siamo molto preoccupati sulla non funzionalità del Coni, e per la preparazione e l’organizzazione delle Olimpiadi invernali di MIlano-Cortina 2026”.

 

  

 

L’attuale testo unico sulla riforma dello Sport - se approvato - andrebbe a paralizzare il Comitato Olimpico Italiano. “Vediamo un rischio impattante sulla preparazione degli atleti olimpici dell’Italia per le Olimpiadi di Tokyo - continua il Presidente del CIO Thomas Bach - e questo può significare meno chance di medaglie per l’Italia. Il segretario generale del Coni ha bisogno di essere messo nelle condizioni di lavorare nel pieno delle sue funzioni. Ora è soggetto a istituzioni di società esterne al Coni (Sport e Salute ndr). Anche il marketing impatta su cerchi 0limpici e non può dipendere da società esterne. C’era un incontro con Spadafora programmato per il 15 ottobre - conclude Bach - ma molto amichevolmente dico che oggi non ci sono le condizioni per farlo: non abbiamo ricevuto risposta dal ministro riguardo le preoccupazioni che avevamo espresso in precedenza”. Immediata la replica da parte del Ministro Spadafora che - anziché prendere atto della grave situazione - ha rincarato la dose buttando la palla in tribuna. “Se per Bach non è in discussione il Comitato Olimpico della Bielorussia, figuriamoci in Italia”.