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Covid hospital e camorra in Campania, bomba Paragone sul Governo: rimanda per aiutare De Luca?

Silenzio sul report che svela infiltrazione della camorra nell’ospedale della Campania Il Governo rimanda per aiutare De Luca? E' quanto si chiede il senatore Gianluigi Paragone sul suo sito ilparagone.it in cui ricostruisce tutto "il meglio della criminalità all’italiana in uno scatto che rappresenta la raccapricciante situazione dell’ospedale San Giovanni Bosco" affrontando il caso dell'inchiesta sul Covid hospital che sta facendo tremare la Campania.

“Per gli amici del clan niente lista d’attesa e il ticket è ridotto. Il parcheggio gestito dagli amici degli amici, il servizio di vigilanza affidato senza troppe formalità, il medico che chiedeva aiuto ai boss per regolare questioni in sospeso” scrive Paragone. Questo e tanto altro emerge dalle inchieste della Dda di Napoli tra il 2014 e il 2019 che in sintesi svelano il ‘controllo’ criminale che il clan Contini ha nella gestione dell’ospedale. Si parla anche di controllo nella “gestione dei posti letto, della ristorazione all’interno della struttura, dei lavori di ristrutturazione”.

  

"Insomma, una vera e propria gestione del pubblico nelle mani mafiose" denuncia il senatore. "Anche in altri centri di cura del capoluogo partenopeo risulta la mano nera della camorra. Clamoroso, per citarne uno tra i tanti, il caso della camera mortuaria dell’ospedale, diventato un luogo sicuro di incontro per i boss. A quanto pare, a Napoli ogni clan mira al controllo di un ospedale. Nella relazione firmata dall’autorevole ex questore Santi Giuffrè emerge il peggio dell’infiltrazione. Sapete che fine ha fatto tale documento dal calibro così importante?" chiede. Stando a quanto riferisce il Giornale sembrerebbe che sia “tenuto dal governo dentro un cassetto da mesi”

"Il deputato di Forza Italia, Paolo Russo, scende nel dettaglio - ricostruisce Paragone - e spiega mi risulta che la relazione abbia mosso importanti rilievi che suggerirebbero la necessità del commissariamento per risolvere la criticità, ma a quanto pare il governo non lo ritiene una priorità perché viene prima la campagna di De Luca”.

Poi l'affondo: "Il Viminale che dovrebbe sottomettere un parere al Consiglio dei minisitri ha fatto sapere che per esprimersi c’è tempo fino a dicembre. Si potrebbe pensare: giusto il tempo dell’attesa per le elezioni regionali. Del resto se anche a Roma, tra Pd e 5 stelle, tutto tace, che fretta c’è?".