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Anac, nel vuoto di potere è scontro sul Covid

Fr. St.

Nel vuoto di potere che si registra all’Anac divampa anche lo scontro sindacale. In particolare l’Ugl, assai rappresentativa tra i trecento dipendenti, lamenta l’assenza di qualunque disponibilità al dialogo: provvedimenti a tutela dei lavoratori per il Covid-19; pensioni e recupero contributi del personale; progressioni di carriera; discussione sull’equiparazione ai dipendenti dell’autorità garante della concorrenza e del mercato: tutto fermo, la discussione è paralizzata. E per un’authority che dovrebbe filare come si deve, è davvero rischioso.

Da tempo immemorabile non c’è dialogo con i vertici dell’Anac, lamentano un po’ tutti e in particolare proprio l’Ugl. Nel carteggio la corrispondenza è enorme e ci sono anche risposte incredibili. A partire dal Covid, con richieste respinte nonostante esempi opposti altrove: i sindacati hanno chiesto di poter usufruire delle stesse polizze assicurative del garante della concorrenza ma Anac ha risposto picche. «Considerati redditi e numero dei dipendenti - è la sostanza del rifiuto dell’autorità anticorruzione - pagatevele da soli». Manca un tavolo di discussione delle numerose questioni che devono essere affrontate da una istituzione che è pubblica. Il Covid è servito ad evitarlo, affermando che la situazione non lo consentiva. Solo poche ore fa si è appreso che sindacati e Anac si vedranno. Il 28 luglio: con le valigie in mano per la vacanza e un consiglio d’amministrazione in formato mignon che chissà quando potrà decidere qualcosa.

  

 

 

 

La politica? Ferma. Non si riesce a discutere una mozione presentata in commissione alla Camera da Labriola e Sisto di Forza Italia assieme a Rampelli di FdI. E non trova nemmeno risposta un’interrogazione di Calderoli al governo sulla paralisi dell’Anac. All’attenzione delle forze di opposizione - almeno loro - in particolare quelle misure di gestione, sostegno e monitoraggio di imprese nell’ambito della prevenzione della corruzione non delegabili al consiglio di amministrazione. Misure rimaste in un cantuccio e senza Cantone...

Si sta così consumando lentamente l’autorità che era nata per contrastare la corruzione. Così ha bollato la situazione proprio Vincenza Labriola di Forza Italia: «In mano ai 5 stelle l’Anac è stata svuotata dai suoi poteri di controllo e contrasto alla corruzione». Non c’è male per la rivoluzione fallita.