linea dura

Coronavirus, il ministro Speranza proroga le regole fino al 31 luglio: sullo stato di emergenza nulla è deciso

La partita "non è vinta". La fase di emergenza "né finita, né archiviata". Ecco perché "non possiamo abbassare la guardia". Roberto Speranza si presenta alle Camere e ribadisce la linea, invitando tutte le forze politiche a non dividersi e a non sottovalutare "una situazione internazionale molto preoccupante".

Il ministro della Salute annuncia la proroga delle misure di prevenzione attualmente in vigore fino al prossimo 31 luglio. Con un nuovo Dpcm (che verrà firmato probabilmente già forse nel Cdm di stasera), quindi, il Governo prolungherà l'obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi, quello di rispettare i protocolli di sicurezza definiti per la riapertura dei luoghi di lavoro, il divieto di assembramenti, le sanzioni penali per chi viola l'obbligo di quarantena, il divieto di ingresso o la quarantena per chi arriva da Paesi extra Ue e i controlli più stringenti su aeroporti, porti e luoghi di confine.

  

Speranza torna poi sul capitolo stato d'emergenza, che da giorni agita le opposizioni: "Voglio essere molto chiaro: al momento nessuna decisione è stata assunta. Dovrà riunirsi il Consiglio dei Ministri e, personalmente, sono profondamente convinto che il Parlamento debba essere pienamente protagonista del percorso decisionale, nel rapporto di fiducia che lo lega al governo", scandisce. Sul tema sarà Giuseppe Conte direttamente a confrontarsi con deputati e senatori.

Il Governo, comunque, è al lavoro sui nuovi strumenti da mettere in campo per affrontare l'emergenza. Al momento, ammette Speranza, nessuna ipotesi può essere esclusa, sia in termini di procedure sia in termini di temporalità. Resta sul tavolo l'idea di una proroga fino al 31 ottobre dei poteri speciali attribuiti al Governo, ma non è detto che alla fine si arrivi a misure più soft di gestione della convivenza con il virus. "Io sono convinto che lo stato di emergenza non possa che essere legato ad un periodo eccezionale e limitato della vita del Paese - scandisce il ministro della Salute - Quello che ci preme è essere pronti. Non avere intoppi o ritardi. Poter essere tempestivi nelle procedure". Anche la scuola, sottolinea Speranza, dovrà ripartire "in totale sicurezza". Già avviata, annuncia Lucia Azzolina, la gara per i test sierologici al personale scolastico, quasi ai nastri di partenza quella per i banchi, mentre è allo studio un modello di testmolecolari a campione per monitorare la popolazione scolastica durante il corso dell'anno.

Le opposizioni, intanto, restano all'attacco. "Il Covid è stata un'emergenza ospedaliera che ora è finita. Lo dicono i numeri. Smettetela di terrorizzare l'Italia e gli italiani e di dipingere l'Italia come un lazzaretto. Rischiate di fare più danni per fame di quanto non ne abbia fatto il virus negli ospedali. Non potete tenere un Paese sotto ricatto. Il solo annuncio della proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre sta provocando un danno di decine di milioni. Chi paga? Conte?", tuona Matteo Salvini, mentre esige rispetto FI: "Finora è prevalso il caos, l'approssimazione e l'arroganza nel governo e negli enti preposti agli interventi contro l'epidemia - attacca Maurizio Gasparri - mentre il Parlamento, come ha rilevato giustamente la presidente del Senato, è diventato un luogo invisibile, scavalcato e ignorato".