L'UOMO DELLE GAFFE

L'ultima figuraccia di Toninelli: non sapeva cosa accadeva nel suo ministero

La querelle su Autostrade per l'Italia continua a far ribollire la maggioranza di governo. Mentre alla società compartecipata dai Benetton è stato inviato un ultimatum affiché abbassi le tariffe, aumenti la manutenzione sull'infrastruttura e permetta l'ingresso di capitale pubblico, pena la revoca della concessione, si discute ancora della decisione del ministro Paola De Micheli di affidare proprio ad Aspi la gestione del Ponte di Genova appena ricostruito al posto del Morandi, crollato ormai due anni fa.

Ebbene, nonostante la rivolta del Movimento 5 stelle, si è scoperto che a porre le basi di questa decisione è stata una lettera scritta dal ministero delle Infrastrutture quando era guidato dal grillino Danilo Toninelli, all'epoca del governo "gialloverde". In questa missiva si scriveva che “al termine dei lavori l’infrastruttura in questione deve ritenersi riassorbita nel rapporto concessorio vigente al momento del trasferimento”. In pratica, si confermava l'affidamento del nuovo ponte ad Autostrade per l'Italia. Quindi ai Benetton.

  

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La notizia - svelata dall'Huffington Post - ha fatto un certo rumore e ha provocato la rabbia dello stesso Toninelli. Il quale si è sfogato in un'intervista su Radio 24: “Che sia stato io quando ero ministro, a mettere le basi per il Ponte di Genova ai Benetton è una stupidaggine galattica. Funzionari del Ministero hanno costanti interlocuzioni con gli organi amministrativi con il quale hanno rapporto, in questo caso la struttura commissariale per la ricostruzione del Morandi. Queste interlocuzioni non passano sulla scrivania del ministro, io non ho mai visto la lettera del 5 febbraio 2019”.

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Praticamente su una questione così centrale per il Movimento 5 stelle, e sulla quale si era esposto lo stesso ministro in prima persona, Toninelli ammette di essersi lasciato sfuggire un atto importantissimo del suo dicastero. Non sapeva. O forse non aveva capito. In ogni caso una figuraccia. L'ennesima.