il caso calcetto

Spadafora distrugge gli scienziati, scoppia il caos nel governo

Scontro senza precedenti tra il governo e il comitato tecnico scientifico. Motivo del contendere la decisione di quest'ultimo di posticipare ancora una volta la ripartenza degli sport amatoriali di contatto, tra cui il calcetto, che proprio oggi 25 giugno dovevano ottenere il via libera e invece sono stati stoppati dagli scienziati. Una decisione che ha mandato su tutte le furie il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.

"Il parere del Comitato tecnico scientifico è del tutto decontestualizzato dai fatti" ha detto Spadafora con una durezza inedita. Poi il ministro dello Sport ha invitato il presidente del Consiglio e tutto il governo a "decidere in autonomia sugli sport di contatto". 

  

Anche le federazioni sportive avevano attaccato gli scienziati: "In merito alla notizia del Comitato tecnico scientifico (Cts) di rinviare ulteriormente la ripartenza degli sport di contatto, la Federazione Italiana Pallavolo, la Federazione Italiana Pallacanestro e la Federazione Italiana Giuoco Handball esprimono tutta la propria delusione per un veto che blocca ulteriormente, non solo l’attività sportiva delle proprie discipline, bensì la grande maggioranza dello sport italiano".

"Allo stesso tempo la Fipav, la Fip e la Figh - hanno scritto le federazioni in una nota - hanno apprezzato il forte e deciso intervento del Ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, favorevole alla ripartenza degli sport di contatto. Oltre al rinvio della ripresa dell’attività, la Fipav, la Fip e la Figh ci tengono a sottolineare come resti sempre attuale la grande problematica relativa alla riapertura delle palestre scolastiche, alla quale si lega il tema della responsabilità in capo ai dirigenti scolastici e ai presidenti di società. L’auspicio della Federazione Italiana Pallavolo, della Federazione Italiana Pallacanestro e della Federazione Italiana Giuoco Handball è che le autorità governative e scientifiche diano delle risposte rapide e concrete per consentire ai propri tesserati di riprendere l’attività sportiva, come più volte chiesto a gran voce anche dalle società e dagli appassionati delle diverse discipline". Il dibattito resta aperto