intervista al fondatore di eataly

Oscar Farinetti: "Per ricostruire l'Italia serve Mario Draghi"

Massimiliano Lenzi

Bisogna partire sempre dalla paura. Perché è dalla paura che nasce il coraggio. Io farei molta attenzione a che la paura non si trasformi in panico». Oscar Farinetti è un imprenditore italiano che ha fatto dell’ottimismo l’ingrediente dei suoi successi. In questi giorni è uscito un suo libro, «Serendipity. 50 storie di successi nati per caso» (pubblicato da Slow Food Editore), dove in dialogo con grandi imprenditori, musicisti, scienziati, intellettuali, Farinetti prova a raccontare il gusto della vita e dell’intrapresa. Oggi, terzo giorno di riaperture, con l’Italia che prova a ricominciare a vivere (dopo quasi due mesi di domiciliari, causa coronavirus), noi de «Il Tempo» lo abbiamo intervistato. Farinetti, gli italiani sembrano avere ancora paura. Come farli tornare ad essere ottimisti?  «Ottimismo e pessimismo sono sentimenti che riguardano il futuro, non il presente. Ottimismo equivale a dire che i problemi si possono risolvere. Pessimismo, che non si possono risolvere. E siccome è assurdo passare una vita a pensare che i problemi non si possano risolvere, perché questo bloccherebbe tutto, è un dovere essere ottimisti. Il che non vieta di essere realisti e di cogliere la gravità del presente. Ma è un dovere pensare sempre che i problemi si possono risolvere».  Per approfondire leggi anche: Colpaccio di Farinetti E con la paura come facciamo? «È molto importante saperla gestire. Dobbiamo avere paura nei confronti del doppio virus, quello sanitario e quello economico, che sono entrambi gravi. Ma in un modello sociale basato sui consumi, fermando i consumi salta tutto... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI