il caso

Coronavirus, ristoranti chiusi tranne uno: buvette aperta nella Camera dei Deputati

Silvia Sfregola

Ristoranti chiusi? Non tutti. La fase 2 dell'emergenza coronavirus continua a tenere giù le serrande dei ristoranti ma non quelli della casta visto che a Montecitorio la mensa chic della Camera dei Deputati resta aperta per gli onorevoli. "Mentre noi non possiamo andare ai ristoranti e neanche al bar per un caffè, dal 24 aprile ha riaperto il ristorante della Camera dei deputati" scrive il sito di Francesco Storace 7Colli citando Libero. "Il pranzo è come sempre a 6 euro con due menù a scelta. Ovviamente il pasto è dentro il cellophane ma è pur sempre un pasto. Anche se lontano anni luce – osserva Libero – al filetto di branzino innaffiato col prosecchino dei bei tempi andati, ma è l’unico aperto in una nazione spettrale. E perché? Perché il governo ha sottovalutato la portata e la gravità dell’emergenza. Sì, insomma, poiché la presisone dell’opinione pubblica e delle opposizioni ha ripopolato il Parlamento facendo sì che tornasse a lavorare, in qualche modo bisogna sfamarli questi deputati". E ancora: "Poveri deputati, costretti a simili sacrifici: il menu non è più à la carte, le posate sono usa e getta, il servizio non c’è, si entra uno alla volta, quindi niente “patti del branzino” e similari. Una mensa di guerra, praticamente. Ospiti e stampa non ammessi. Libero ha anche sentito un paio di deputati. “Io abito a Roma e posso andare a casa a mangiare, ma capisco gli altri colleghi”, dice Paolo Trancassini, di Fratelli d’Italia, che oltre ad essere deputato vanta una famiglia di ristoratori nella Capitale. “Noi saremo gli ultimi a riaprire, abbiamo bisogno di serenità e risposte chiare: la gente tornerà nei ristoranti quando sa che non c’ è rischio di contagio. Noi abbiamo bisogno di clientela, il ristorante della Camera no".