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Coronavirus, coro social contro gli esperti di Conte: dagli autobus ai negozi capolavoro di logica

Silvia Sfregola

"Nell'autobus di 40 metri quadrati possono entrare 16 persone, nel negozio di 40 metri quadrati 1 alla volta. Chiesa di minimo 150 metri quadrati: 1 morto e 15 vivi ma non 15 vivi e basta, ci vuole sempre il morto. A questo capolavoro di logica hanno lavorato 450 esperti". Un coro social di proteste si è alzato dopo il discorso del premier Giuseppe Conte che annunciando la fase 2 ha fatto esplodere il web anche contro la task force di esperti chiamati a Palazzo Chigi per far ripartire l'Italia bloccata dell'emergenza coronavirus. Una pioggia di commenti e meme sulle misure annunciate dal presidente del Consiglio a partire dal 4 maggio per la Fase Due. "Ripartire con decisione ma in sicurezza è adesso la priorità di tutti gli italiani" aveva detto Vittorio Colao, capo del gruppo di esperti appena le polemiche sono scoppiate. L'ex ad vodafone fino a quel momento non aveva mai parlato: ma i social si sono scatenati subito contro il team di esperti denunciando che "la fase due è come la fase uno". Nel rapporto consegnato a palazzo Chigi, la task force ha prima di tutto indicato anche un metodo generale da seguire per garantire che tutte le riaperture siano basate su: La valutazione del 'rischio' associato alle singole attività economiche, basata sulle raccomandazioni del Comitato Tecnico Scientifico (CTS), con una particolare attenzione ai lavoratori più esposti al virus; Le precondizioni sanitarie (evoluzione dell’epidemia, condizioni del sistema sanitario, disponibilità di dispositivi personali, ecc.) che devono sussistere a livello territoriale rilevante, come indicate dal CTS; L’adozione di protocolli di sicurezza sul posto di lavoro (con specificità settoriali) e per i trasporti, nonché la definizione di una strategia efficace per condurre controlli sulla loro adozione pratica; e infine una continua e tempestiva valutazione dello stato dell’epidemia, al fine di valutare la necessità di nuove chiusure totali o parziali al livello territoriale rilevante.