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Coronavirus, il premier Conte non vuole rinviare il referendum: "No a scenari drammatici"

Presidente del Consiglio

Il presidente del Consiglio è ottimista: "le misure per far fronte all'emergenza sono efficaci"

Dario Martini
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Giuseppe Conte esclude che si possa arrivare a rinviare il referendum previsto il 29 marzo. Il premier non vuole prendere in considerazione "scenari drammatici", quale appunto sarebbe il rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari. L'ipotesi, in realtà, circola da qualche giorno ed è concreta. Dipende tutto da quando sarà raggiunto il picco dei contagi in Italia e, quindi, da quanto tempo passerà prima che l'emergenza rientri. Manca praticamente un mese alla data del referendum, e bisogna considerare che serviranno alcune settimane per consentire di fare campagna politica sul tema. Una cosa difficile da fare nelle regioni del nord d'Italia dove sono in vigore misure molto restrittive che non consentono grandi assembramenti di persone. "Stiamo adottando la massima cautela nel perseguire una politica sanitaria efficace di controllo e di circoscrizione del rischio contagio. Gli esperti ci dicono che le misure sono molto efficaci, quindi non dobbiamo ipotizzare scenari drammatici",  spiega il premier Giuseppe Conte, alle telecamere di Rainews24, rispondendo alla domanda sull'eventualità di spostare il referendum sul taglio dei parlamentari. Per il momento, aggiunge Conte, "non si ritiene di dover intervenire sulla data del referendum" confermano a LaPresse fonti di Governo. "Vediamo l'evoluzione che ci sarà nella prossima settimana - è l'indicazione che viene data - Se non è necessario è meglio non creare altro panico nella popolazione".

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