verso le elezioni regionali

Voto in Emilia Romagna, avviso di sfratto per il governo

Benedetto Antonelli

La tenuta del governo è legata direttamente all’esito delle elezioni in Emilia Romagna. Il 26 gennaio si vota anche in Calabria, ma è l’altra Regione, roccaforte rossa per antonomasia, a destare sempre più preoccupazioni nella maggioranza rossogialla. Matteo Salvini, durante un comizio a Novellara (Reggio Emilia) ha arringato la piazza: «Vi chiedo di metterci l’anima. Per la prima volta dopo 70 anni il voto di ognuno di voi può essere quello che fa la differenza. Vi chiedo di svegliare le migliaia di rassegnati e andare a vincere. E se vinciamo, il giorno dopo vado a Roma a dare la lettera di sfratto a Conte». Per approfondire leggi anche: Con gli ultimi sondaggi il governo trema La sfida tra la candidata leghista del centrodestra Lucia Borgonzoni e il governatore Dem Stefano Bonaccini è sempre più serrata. Gli ultimi sondaggi pubblicati alla fine della scorsa settimana, quando è scattato il divieto di effettuare ulteriori indagini sull’elettorato, davano i due contendenti distanti pochi punti percentuali. La Borgonzoni starebbe colmando piano piano il gap iniziale e la battaglia sarebbe più che mai aperta. Anzi, qualcuno sostiene che il rapporto si sia addirittura ribaltato. Ne è convinto il leader della Lega: «Oggi c’è persino il Resto del Carlino di Bologna a dire che Borgonzoni è in vantaggio e la Lega è il primo partito». L’obiettivo dell’ex ministro dell’Interno non è solo vincere, ma riuscire a farlo con un margine importante, per conferire alla consultazione locale un significato nazionale: «Se vota una mare di gente come sento in giro questa volta il miracolo diventerà realtà». Anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, è più che fiduciosa. E non lo nasconde: «Sono molto ottimista. Sono una persona abituata a combattere prima di dichiarare la vittoria. Noi stiamo combattendo. E a sinistra sento un certo nervosismo». Non è un caso che i leader di sinistra stiano cercando di metterci la faccia il meno possibile.