platea in delirio

Orban smaschera la sinistra: "Importa migranti per il voto"

Pietro De Leo

Ad Atreju arriva il primo ministro Ungherese Viktor Orban. Lo introduce Giorgia Meloni, spiegando che l'esperienza di Orban dimostra come "si possa stare in Europa anche a testa alta. L'Ungheria è il simbolo della possibilità di costruire un'Europa diversa". Tra gli applausi quindi, inizia l'intervento del Primo Ministro: "Mi fa molto onore l'interesse dell'Italia verso l'Ungheria. Io credo che questo abbia due aspetti. Chiunque conosca la carta geografica de mondo sa che in Europa ci sono due paesi chiave: l'Italia con la porta del mare, l'Ungheria con la porta di terra. L'Ungheria è diventata una pecora nera di Bruxelles, e poi da lì ha iniziato a catturare l'attenzione". "Esistono alcuni motivi per cui Italia ed Ungheria si amano. Uno è il fatto che uno dei brand italiani principali, il caffè Illy, porta un cognome di origini ungheresi. L'altro motivo è che una delle canzoni più belle sulla rivoluzione anticomunista  de '56 fu scritta da italiani". "A partire dal 1984 mi occupo di politica. Fino alla Caduta del Muro facevo parte dei gruppi anticomunisti studenteschi. Nel '90 sono diventato componente del parlamento ungherese, faccio il deputato da 30 anni. Ho vinto e ho perso, quando sono stato sconfitto, ho continuato a servire il mio Paese. L'Ungheria è un Paese strutturalmente "conservativo", dal '90 non ci sono state mai elezioni anticipate". "Se la vostra Presidente Giorgia Meloni stesse in Ungheria, si collocherebbe al centro del confronto politico. Io sono un po' più a destra". "Nel 2015 ha avuto inizio un'invasione verso l'Europa. Si capiva sin da subito che la gran parte degli immigrati era di tipo economico. Ci sono dei leader di sinistra che utilizzano l'immigrazione a beneficio per la loro concezione. Pensano che l'Europa debba abbandonare la sua identità cristiana ed entrare in una fase 'post' cristiana. C'è un business, che muove tantissimi soldi. So che sarò accusato di teorie complottistiche, ma l'Europa con gli immigrati  importa elettori. Questo la sinistra lo sa bene, e lo fa apposta. Nel 2015 la destra in Europa ha fatto partire un contropiede a tutto questo. Comprendo che in molte zone del mondo c'è sofferenza, ma la si affronta portando là aiuto e non portando qui il male. Paesi come l'Austria, e l'Italia con Salvini si erano contrapposti a tutto questo. Poi in Austria la sinistra ha fatto cadere il governo e in Italia il governo è stato separato dal popolo. Oggi siamo di fronte ad un'offensiva della sinistra, tornano anche vecchi quadri che non hanno mai capito niente, come Gentiloni. La sinistra ha due ricette: tasse e accoglienza. "Prima ti sentito il mio ex collega Conte suggerirvi di chiedermi perché l'Ungheria non aiuta l'Italia. Noi siamo disposti ad aiutare l'Italia. Lo possiamo fare sostenendo i rimpatri, non certo con quote di accoglienza. Ma se serve dare una mano per riportare gli immigrati nella loro PAtria, l'Ungheria c'è". "Qual è il modello sociale che l'Ungheria sta mettendo in campo? Non voglio certo suggerire all'Italia quel che deve fare, ma semplicemente voglio illustrarvi quel che stiamo facendo. Noi abbiAmo messo in campo un nuovo modello di Stato, uno Stato di democrazia cristiana. Dal 2010 il nostro modello ha successo. Abbiamo vinto 3 volte consecutive,  il nostro modello sta avendo successo: ci stiamo avvicinando all'occupazione piena, la crescita è del 4%, crescono i salari e si sta sviluppando la classe media. Nel 2011 abbiamo approvato una Costituzione cristiana, che abbiamo approvato il giorno di Pasqua per dare maggior carica simbolica al momento". Nella nostra Costituzione il primo pilastro è la famiglia, che va difesa ed è una comunità che può essere formata soltanto da un uomo e da una donna. Tutti i bambini hanno diritto ad un padre e ad una mandare. Per questo abbiamo un sistema di sostegno alla famiglia, sgravi fiscali. Noi diamo i libri di scuola gratis. Questo non vuol dire che abbiamo risolto tutti i problemi, perché abbiamo bisogno di ancora più nascite. Il bambino nato è il miglior migrante. Il secondo pilastro della nostra politica è la Nazione. Il Terzo pilastro è la libertà cristiana. Originariamente era una categoria teologica. Noi non la utilizziamo in questo senso, noi l'abbiamo trasformata in una categoria politica, vuol dire che noi abbiamo il diritto di difendere la nostra libertà cristiana, difendendo tutto ciò che avevano costruito i nostri antenati. La nuova presidente della Commissione UE Ursula von der Lyen vuole istituire un portfolio difesa dello stile di vita europeo. Non ha fatto riferimenti alla cristianità perché evidentemente è vietato. A Giorgia Meloni dico che persone come noi sono la minoranza nei palazzi Europei ma siamo la maggioranza nel popolo. Non dobbiamo cadere nell'autocommiserazione, ma far onore ad un vecchio detto: "Fidati di Dio, ma tieni secca la polvere da sparo". Se riusciamo a lavorare sui valori e lavorare bene, l'Europa tornerà di nuovo grande. Molto applaudito l'intervento di Viktor Orban, con alcuni tratti di emozione quando i militanti di Fdi hanno intitolato "Ragazzi di Buda", simbolo della rivolta anticomunista del '56. La seconda sessione, poi, è stata segnata da un'intervista del direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano. Che inizia con una domanda sul fatto se sia vivo o meno ancora oggi lo spirito del '56. "L'Ungheria non è ancora guarita del tutto. Ancora sono vivi gli effetti della miseria del comunismo. Noi abbiamo capito da quell'esperienza che i comunisti capiscono solo la forza. Non c'è convincimento". Sugli immigrati "noi non pensiamo a come convivere, ma a quelle politiche che ci evitino la costrizione a convivere. Noi pensiamo che un popolo abbia il diritto di scegliere se convivere o meno e con chi". Alla domanda di Sangiuliano se si può trattare o meno con il governo libico, dice: "Ero al consiglio europeo quando si discuteva se bombardare o meno la Libia. Berlusconi disse: questo era un grave errore. Ci sono degli accordi con la Libia, se bombarderete una grande massa di immigrati si riverserà sull'Italia. Aveva ragione. Berlusconi aveva anche detto: sei mesi fa nel vertice Africa Europa ci siamo fotografati con Gheddafi. Ora lo andiamo ad ammazzare". "Dell'Europa Occidentale, una gran parte della media, nel suo sistema di valori, è di sinistra convintamente. Se solo i giornalisti votassero nelle elezioni, vincerebbe la sinistra con il 90%. In Ungheria non è così".