regionali

Pd e M5s trattano a oltranza sull'Umbria

Gaetano Mineo

Mancano poco più di cinque settimane al voto, e della candidatura Pd-M5s a governatore dell’Umbria, non c’è traccia. Tuttavia, i due principali azionisti del governo Conte 2 sono speranzosi. Il commissario umbro dem, Walter Verini, si dice «fiducioso che al più presto si possano trovare convergenze anche su figure unificanti ed autorevoli per scrivere, insieme a una larga coalizione, nuove pagine della vita dell’Umbria». Finora, la strada per raggiungere il tanto decantato «patto civico» s’è manifestata in salita. Pd e 5stelle continuano a bocciarsi a vicenda candidati governatore. Un paio di nomi sono stati cestinati in queste ultime due settimane. Mentre in queste ore, lo scontro è concentrato sulla sindaca di Assisi, Stefania Proietti, messa in campo dal M5s e subito respinta dal Pd. Per il deputato pentastellato, Filippo Gallinella, la Proietti, «è il nome da sostenere». Neanche a parlarne, invece, per i dem. «Non è un problema di persone - dichiara Valeria Cardinali, dirigente regionale Pd - ma è evidente che i sindaci che guidano le città non possono lasciare le stesse senza guida, anni prima della fine del mandato. E anche perché – spiega ancora la Cardinali - ne sono certa, in questa regione non mancano personalità sulle quali raggiungere una intesa innovativa». Insomma, anche sulla sindaca della città di Francesco, Pd e 5stelle non trovano pace. I pentastellati, tra l’altro, avevano proposto la presidente della società Terna, Catia Bastioli, che però si è sfilata spiegando di «voler proseguire nei suoi attuali incarichi manageriali». L’imprenditrice poteva andare a genio anche al Pd, che cerca un’alternativa di peso, in modo da rendere il più indolore possibile il passo indietro del candidato dem, Andrea Fora. Da più parti, s’è convinti che entro oggi, i due soci dell’esecutivo giallorosso proveranno a trovare un accordo. Si cerca il profilo di un professionista di alto livello, che sia espressione della società civile, capace di pescare anche tra i voti dei moderati e delle Pmi, e possa riunire attorno a sé una lista civica che vada oltre gli steccati dei singoli partiti. Al Nazareno, in mattinata, si attende una chiamata dai vertici pentastellati per ascoltare la proposta di nomi alternativi. Fonti dem, parlano di moderato ottimismo sul fatto che alla fine si possa trovare una intesa «su nome unificante». In caso contrario, ognuno per la sua strada, continua a ribadire il M5s. E sempre oggi, i 5stelle metteranno in moto Rousseau per far decidere ai militanti su un’alleanza «civica». In pratica, gli iscritti del MoVimento 5 Stelle abilitati al voto sulla piattaforma della Casaleggio & C., saranno chiamati a votare dalle 10 alle ore 19. Questo, il quesito: «Sei d’accordo con la proposta avanzata dal capo politico del "patto civico per l’Umbria", sostenendo alle elezioni regionali un candidato presidente civico, con il sostegno di altre forze politiche?». Della parola Partito Democratico, neanche l’ombra. In questo modo, il quesito rischia di assumere toni esoterici. Intanto, in Umbria si arriva alle urne con il centrosinistra che per la prima volta potrebbe perdere la guida della Regione e che governa ininterrottamente dal 1970 tra Pci, Pds e poi Dem, dopo che diversi componenti della giunta uscente di Catiuscia Marini sono stati al centro di un’inchiesta giudiziaria sulla sanità locale. E con Matteo Salvini già in campagna elettorale a sostegno di Donatella Tesei. La candidata a governatore dell’Umbria di Lega, FdI e Fi, continua a portare avanti il suo «progetto di ricostruzione». «Per noi la politica deve stare fuori dagli ospedali – tuona la senatrice del Carroccio -. Negli ospedali devono starci i medici umbri, tra i più in gamba al mondo, valorizzati in base a criteri di merito e serietà, e non favoritismi». La sfida è appena cominciata.