cittadinanza e polemiche

Ius soli, Salvini irremovibile: "Non è un biglietto per il luna park"

Silvia Sfregola

No alla riforma della cittadinanza ma i toni si abbassano. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini spera di incontrare il 13enne egiziano Ramy e ringraziarlo per il salvataggio dei compagni sul bus dirottato, però sull'introduzione dello Ius soli, auspicato dallo stesso baby eroe, è irremovibile. "Non se ne parla - dice il ministro - L’Italia è già oggi il Paese che concede più cittadinanze ogni anno, non serve una nuova legge. La cittadinanza è una cosa seria e arriva alla fine di un percorso di integrazione, non è un biglietto per il Luna Park. In singoli casi eccezionali si può concedere anche prima del tempo, ma la legge non cambierà" ribadisce Salvini che ricorda però come il passaporto italiano "in singoli casi eccezionali si può concedere anche prima del tempo, ma la legge non cambierà". La richiesta di Ramy di diventare cittadino italiano riaccende così il dibattito sullo Ius soli tra Lega e M5S da una parte e Pd e LeU dall’altra. Il governo gialloverde è contrario ala legge che estenderebbe la possibilità di avere il passaporto italiano a tutti nati nel nostro Paese. Il ragazzo, allievo della seconda media della scuola Vailati di Crema, è riuscito a liberare i polsi dalle fascette con cui lui e i compagni erano stati immobilizzati e a telefonare ai genitori e al numero di emergenza 112. «Ci stanno portando via con l’autobus», ha detto dando la possibilità ai carabinieri di intercettare il veicolo e di fermare Ousseynou Sy, l’autista 47enne di origine senegalese, prima che desse fuoco a tutto. E dopo il suo gesto, ha chiesto per se e per i compagni di origine straniera la cittadinanza italiana. Tutti dettagli, che Ramy e Adam hanno raccontato insieme ai loro salvatori a Che Tempo Che Fa su Rai1. «Da grandi vogliamo fare i carabinieri», hanno detto i due amici che giocano a calcio e sono fan di Pogba, che vedrano nei prossimi giorni. Salvini, intervenendo sabato al Forum di Confcommercio a Cernobbio, aveva suggerito lororo un’altra professione, quella dei parlamentari. Se Ramy vuole cambiare lo Ius soli, era stato il pensiero del vicepremier, da grande potrà «farsi eleggere» e in Parlamento portare avanti la riforma tanto osteggiata dal Carroccio. Parole che per il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sono solo un modo per «sfuggire al dibattito» sui migranti e sull’integrazione. «Io non voglio mettere il cappello su questi fatti, come fanno in tanti, perché i temi sono complessi - ha aggiunto Sala, a margine della Stramilano - . Certo la battuta di Salvini ’fatti eleggerè mi sembra una risposta che non ha senso». Per Sala è inevitabile che la questione della cittadinanza torni alla ribalta ed è «giusto che ne parli il Parlamento» ma certamente, aggiunge invitando Salvini al dialogo, «c’è un tema di tanti ragazzi che sono nati in Italia e vivono la nostra cultura». Ancora più duro il commento del comico palermitano Pif che accusa il titolare del Viminale di «fare il bullo con un ragazzino di 13 anni». Sulla questione sia Salvini, sostenuto diversi esponenti del suo partito, tra cui Alessandro Morelli e Roberto Calderoli, sia gli alleati di centrodestra Giorgia Meloni e Maurizo Gasparri, aprono a pochissimi spiragli.