rivolta grillina

Processo a Salvini, Cinquestelle spaccati: "Quesito vomitevole"

Silvia Sfregola

Si infiamma la base del Movimento 5stelle sul voto on line lanciato sul blog pentastellato, che dovrebbe guidare il voto dei senatori in Giunta per le Immunità sul ruolo di Matteo Salvini nel caso Diciotti. Alle 10 di domenica appare l'annuncio della consultazione on-line dei militanti che partirà lunedì dalle 10 alle 19 sulla piattaforma Rousseau, con questo quesito: "Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato? Sì, quindi si nega l’autorizzazione a procedere; No, quindi si concede l’autorizzazione a procedere". Sul blog si scatenano le proteste. Dai commenti in calce è un comune sentire: la base lamenta l'appiattimento sulla Lega e il tradimento dei principi del Movimento 5 Stelle. Gli attivisti insomma si ribellano. Tra tutti spicca un post su facebook di Andrea Severini, marito della sindaca di Roma, Virginia Raggi: "La domanda è mal posta. La domanda andava posta sull'immunità e non sull'interesse nazionale. Non si deroga sui nostri principi, i processi si affrontano come hanno fatto Chiara, Filippo e Virginia (ndr, Appendino, Nogarin, Raggi). Sono convinto che non esista reato e Salvini non può nascondersi dietro di noi". "Guardate che se salviamo Salvini dal processo poi ci ritroviamo a dover lasciare processare Conte, Di Maio e Toninelli. E la Lega giù a ridere. La coerenza paga votiamo No cioè lasciamo che Salvini vada a processo. Salvini é un politico di lungo corso ci sta canibalizzando. Distinguiamoci dalla Lega!" dice Giuliana. Non è d'accordo Antonio Camelia: "Bisogna essere contro l’autorizzazione a procedere, per non fare cadere il governo. Questa scelta del movimento non intacca minimamente lo statuto del M5S, perché noi scegliendo il contratto con la Lega abbiamo sposato anche i loro punti politici, inutile nasconderci". "Ripristinate la serietà di comportamento ed assumetevi la responsabilità che vi compete senza trascinare il cittadino nel baratro della vostra incapacità" accusa invece Zeus. "Il quesito posto è vomitevole!! Mi dovete chiedere se un senatore o un ministro possa essere al di sopra delle leggi dello stato tanto da evitarsi una azione da parte della magistratura ordinaria, poco importa se trattavisi di una 'tutela di un interesse dello Stato'. Stiamo sdoganando Berlusconi ovvero le sue idee sulla giustizia", tuona Valerio.