CASO DICIOTTI

Giovedì in Giunta la memoria ma Salvini parlerà solo in Aula

Daniele Di Mario

La giunta delle Immunità del Senato si riunirà giovedì alle 8.30, quando verrà presentata la memoria del ministro dell'Interno Matteo Salvini in merito alla richiesta di autorizzazione a procedere del tribunale dei ministri di Catania per la vicenda dei 177 migranti trattenuti a bordo della nave Diciotti.  Il titolare del Viminale ha infatti fatto sapere che farà pervenire la sua memoria sulla vicenda giudiziaria sul caso Diciotti in giunta tra domani e giovedì. L’intervento del ministro è previsto, al momento e come di consuetudine, quando il caso sarà all’esame dell’Aula di Palazzo Madama.  La sorte del Governo - spiega intanto Salvini - non è «per nulla» legata al caso Diciotti: «il governo va avanti e abbiamo tante cose da fare. Il problema del Paese non è Salvini». Sul caso Diciotti «porto uno scritto, è meglio uno scritto, perché scripta manent, davanti al Senato spiegando quello che non ho fatto da solo ma che abbiamo fatto tutti insieme per la sicurezza, per difendere i confini, la legalità e il decoro del nostro paese. Ci sono passaggi importanti che è bene che vengano letti, e non ascoltati perché sulle parole scritte l’interpretazione è una sola. Sono contento e spero di perdere meno tempo possibile perché ho tante cose da fare».  «È giusto decidere dopo aver letto le carte e mi auguro che tutti i 300 senatori decidano dopo aver letto le carte - ha aggiunto Salvini - Se uno legge le carte si rende conto che bloccare gli sbarchi nell’attesa che la comunità internazionale si svegliasse per difendere il diritto a entrare legalmente nel nostro paese è un principio che applichiamo dal primo giorno di governo». «Mi vedete preoccupato? Confesso che dormo tranquillo, faccio colazione con pane e Nutella se mi è permesso, andrò in Senato a testa alta perché ho difeso l’interesse del mio Paese e i confini e la sicurezza. Combattere gli scafisti e gli amici degli scafisti, i trafficanti di droga, armi e uomini era e rimane una mia priorità. Il Senato deciderà con coscienza e io rispetterò qualsiasi decisione venga presa. Non leggo i retroscena perché tre volte su quattro è più attendibile Topolino», ha concluso il vicepremier leghista.