POLITICA & POLEMICHE

Tutti pazzi per il reddito di cittadinanza

Pietro De Leo

Ma che bella la politica quando sviscera l’anima più vera italiota, quella del tengo famiglia, dell’arte di arrangiarsi, e l’attesa della manna dal cielo. E così di italianissimo affresco si tratta quell’assalto in alcuni Caf nel Meridione. Alla ricerca di un fantomatico modulo per ottenere il «reddito di cittadinanza», punto fondante della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle. E siccome l’educazione civica, qui nella martoriata Italia, è quella del piatto di pasta e panza piena, non v’è bisogno alcuno di Sergio Mattarella, delle consultazioni e l’accordone per una maggioranza: il  M5S è arrivato primo, cacciate i soldi. «I 5 Stelle hanno sfruttato Anzaldi (Pd) Dunque la Gazzetta del Mezzogiorno ha raccontato dell’arrivo di una cinquantina di «richiedenti» la famosa mancetta a Bari, «soprattutto giovani», ha affermato il suo responsabile. Si bussa poi alla porta anche dei Caf di Giovinazzo, sempre nel barese. In realtà, l’assessore alle politiche sociali ha smorzato i toni, smentendo la vulgata dell’«assalto agli sportelli» e ridimensionando il tutto a mera richiesta di informazioni. E il Movimento 5 Stelle della Puglia in una lunga nota ha smentito la circostanza delle file per ottenere l’agognato sostegno. Ovviamente, danno una lettura politica a tutto questo: «È evidente – scrivono - che la lezione di queste elezioni politiche a qualcuno non sia bastata. A questo punto vi preghiamo: se davvero avete così poca considerazione per l’intelligenza dei cittadini italiani continuate pure a diffondere scandali e "fake news”. Ma intanto, parlando all’Adnkronos, un componente della segretaria lucana della Uil testimonia una ventina di persone, pretendenti al reddito, pure in un Caf di Potenza. Tutto ciò fa divampare la polemica politica: «Sfruttando il disagio delle persone, qualcuno le ha convinte che se avesse vinto M5S il giorno dopo avrebbero ricevuto un assegno allo sportello», tuona su Twitter il dem Michele Anzaldi. Ancora nel Pd, David Ermini accusa: «Il messaggio di Di Maio in campagna elettorale era semplice e chiaro. Che aspettano ancora i Cinque Stelle? Non avevano detto che sarebbe stato tutto fattibile subito?». E da Forza Italia Maurizio Gasparri punge: «Il grande inganno del reddito di cittadinanza è servito. I 5 Stelle hanno ottenuto consensi a Sud perché hanno illuso cittadini propagandando una misura di assistenza che è un grande bluff». Ancora: «In Puglia soprattutto, leggiamo di situazioni incredibili che si stanno verificando in queste ore, addirittura con file ai Caf per richiedere il reddito di cittadinanza. Ma sembra che questa voce sia anche la più ricercata sui motori di ricerca della rete internet».  Ma il capolavoro avviene a Palermo, dove qualche buontempone ha messo in giro un modulo Inps, finto, per la richiesta del beneficio. La virtù satirica sta nell’intestazione del documento: «nun teng genio e fatica», c’è scritto, e tra le parti da compilare, in perfetto burocratese, si legge: «dichiaro sotto la mia responsabilità: di non lavorare; di non aver voglia di lavorare; di credere a Babbo Natale». E sempre nel capoluogo siciliano, la questua è addirittura multiculturale. Era talmente affollata la processione al centro assistenza fiscale «Asia» di Piazza Marina, che i responsabili hanno dovuto affiggere un cartello perentorio: «In questo caf non si fanno pratiche per il reddito di cittadinanza». E relativa traduzione in arabo dell’avviso. Allah, Allah, ma chi glielo ha fatto fa’.