POLITICA E GIUSTIZIA

Ci scrive la moglie di Dell'Utri. "Giudici, liberate il mio Marcello!"

Miranda Ratti Dell'Utri

Gentilissimo dottor Chiocci, mi rivolgo al suo quotidiano per la sensibilità che ha dimostrato e per gli appelli pubblicati riguardanti mio marito, Marcello Dell'Utri. Dopo l’udienza del 5 dicembre, con la richiesta di riconoscere l’incompatibilità con il regime carcerario per motivi di salute, sono rimasta particolarmente colpita dalla decisione del sostituto procuratore generale di Roma. Egli aveva nominato due medici di sua fiducia, che hanno dato un parere scritto in cui si dichiarava l’incompatibilità tra lo stato di salute e la carcerazione di mio marito. Questa consulenza è stata depositata in data 17 novembre 2017, nella stessa erano anche indicate alcune strutture ospedaliere in cui mio marito avrebbe potuto recarsi. A distanza di pochi giorni, gli stessi periti (un medico legale e un cardiologo) sono stati smentiti da chi ha affidato loro l’incarico. È normale? Quante volte... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI